Corteo Fiom “Unions”, in 15 mila a Roma Landini: “Basta spot, Renzi cancella i diritti” “Sindacato deve essere soggetto politico”
Corteo Fiom, 15 mila persone a Roma contro il Jobs Act. “Sarà un corteo determinato ma tranquillo, non c’è nessun segnale di nessun genere di pericolo e la questura non ci ha comunicato possibilità di rischi” ha dichiarato Maurizio Landini nei giorni scorsi. La manifestazione si annuncia comunque imponente ed il rischio di disordini sul fronte della viabilità è dietro l’angolo.
Una manifestazione mal digerita dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti che, pur riconoscendone la legittimità, ha voluto sottolineare che “fa riferimento a una situazione che nei fatti ha dimostrato che con quelle logiche i risultati non si sono ottenuti”. Le critiche mosse da Landini non suonano nuove al ministro che anzi le bolla come idee antiche ed inconcludenti. E aggiunge: “Con quelle logiche solo il 15% delle persone aveva il contratto a tempo indeterminato”. Grazie al Jobs Act, evidenzia Poletti, “abbiamo dato certezza al lavoratore e all’impresa”.
Di parere simile il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: “Mi auguro solo che questo nuovo soggetto politico sia capace di guardare al futuro e non al passato”. Già, parla di “nuovo soggetto politico” contro ogni smentita da parte di Landini. Squinzi argomenta: “Ritengo che la manifestazione di oggi abbia un carattere politico e sia l’annuncio di un nuovo soggetto politico che si sta costituendo e questo in termini di democrazia è positivo”.
Cuperlo tende la mano alla “Coalizione sociale”
Landini, dal canto suo, punta a dare voce sotto la “coalizione sociale” a tutti i disagi del paese, anche quelli che vanno oltre il mondo dei metalmeccanici. A tendere la mano al sindacalista arriva la Sinistradem attraverso il messaggio del presidente Gianni Cuperlo: “La vostra battaglia per la democrazia, per l’uguaglianza, i diritti e l’occupazione è anche la battaglia di molti di noi”.
Camusso “Piazza strumento di lotta ma non sufficiente”
Alla manifestazione ci sarà anche il leader della Cgil Susanna Camusso: “C’è un tema che riguarda la ricostruzione del mondo del lavoro, che ha grandi difficoltà, ma sicuramente la piazza è il luogo dove si esercitano cambiamenti di opinione”. Proprio la piazza è, secondo la Camusso, “uno degli strumenti di lotta” in forza ai sindacati. Uno strumento non sufficiente, ma che “può consentire di costruire ipotesi diverse”.
Il corteo “Unions” da piazza della Repubblica giungerà a piazza del Popolo. In quest’ultima è allestito il palco dal quale avranno luogo vari interventi tra i quali quello di Maurizio Landini.
L’intervento del leader della FIOM è un attacco duro al governo e al premier Matteo Renzi: “Nessun cittadino ha mai votato per un programma che cancella i diritti di chi lavora e permette i licenziamenti”. E ancora: “Bisogna cominciare a giudicare le persone non per gli spot che enunciano, ma per quello che sono capaci realmente di fare”.
Da Landini anche un passaggio su quello che deve essere il compito del sindacato: “Non deve diventare un partito ma deve avere un progetto ed una sua soggettività politica”. Una coalizione sociale diversa da quella di Renzi, che “l’ha fatta con Confindustria e finanza”.
#Unions Landini: Siamo d’accordo che il sindacato non deve diventare un partito ma deve avere un progetto e una sua soggettività politica
— Fiom-Cgil nazionale (@fiomnet) 28 Marzo 2015
Landini prosegue, difendendo lo Statuto dei Lavoratori: “ce lo ha lasciato la generazione prima di noi conquistandolo con le lotte, noi ora cosa lasciamo ai nostri figli?”. E aggiunge: “In qualsiasi forma di lavoro, a parità di mansione deve corrispondere parità di salario”, chiedendo anche di “ripristinare le pensioni di anzianità”, perché “l’aspettativa di vita non è uguale per tutti”.