Tangenti Ischia, spunta il nome di D’Alema L’ex premier nega: “Rapporto trasparente, nessun illecito”
Nella vicenda che riguarda l’arresto del sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, arrestato insieme ad altre 9 persone, spunta un nome illustre: quello dell’ex premier nonché ex segretario dei DS Massimo D’Alema. Ci sarebbe anche lui al centro delle intercettazioni che hanno portato agli arresti, con varie accuse che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione e all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Secondo quanto emerge dalle intercettazioni, Cpl acquistò mille bottiglie di vino prodotto da D’Alema, in quanto – da quello che si legge – bisognava “investire negli Italianieuropei dove D’Alema sta per diventare Commissario Europeo” in quanto “…D’Alema mette le mani nella m… come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose”.
Tangenti Ischia, la replica di D’Alema
Ma arriva immediata la replica dell’ex segretario DS: “ho rapporti con Cpl Concordia” ma “è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere”. Che aggiunge: “La diffusione di notizie e intercettazioni che non hanno alcuna attinenza con le vicende giudiziarie di cui si occupa la procura di Napoli è scandalosa e offensiva. Ho dato mandato all’avvocato Gianluca Luongo di difendere la mia reputazione in ogni sede”.