Coop Cpl Concordia, soldi per tutti: Renzi, Bersani, Marino, Meloni ed altri
Coop Cpl Concordia, soldi anche per Renzi, Bersani e Meloni. La magnanimità della Coop, da quanto sta emergendo dall’inchiesta di Napoli, non faceva discriminazione alcuna. Ai 20 mila euro destinati alla Fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema, si sono affiancati finanziamenti per comitati elettorali e cene per il centrosinistra ma anche per il centrodestra. Il quadro sembra essere quello riassunto dal duro post dei parlamentari cinque stelle pubblicato il 1^ aprile: non c’è colore politico che tenga; chi più, chi meno, il coinvolgimento delle forze politiche è trasversale.
Soldi per le cene di autofinanziamento di Renzi
La Coop rossa modenese, stando agli ultimi particolari emersi, avrebbe elargito, nel novembre del 2014, 5 mila euro in favore del Pd poco prima delle due cene di autofinanziamento promosse da Matteo Renzi prima a Milano e poi a Roma. Ma non solo Renzi. Periodo chiave, e forse di massima attività in tal senso, è quello tra il 2013 ed il 2014. Elezioni europee prima, quelle politiche poi.
Finanziamenti per tutti
Nulla si può rimproverare alla magnanimità della Cpl Concordia: 17 mila euro per il Pd romano; 10 mila per il senatore dem Ugo Sposetti; 5 mila per il deputato Alfredo D’Attorre; 2’500 per Ignazio Marino; 5 mila per Antonio Decaro sindaco di Bari; 2 mila per il mandato a Strasburgo di Cecile Kyenge; 4 mila per Flavio Zanonato; 10 mila per la lista civica di Nicola Zingaretti ed altri 10 mila per il Comitato Zingaretti; e 6 mila euro per la cena elettorale Zingaretti-Marino. Ma donazioni sono anche state fatte al comitato di Pierluigi Bersani. E, proprio per non farsi mancare nulla, 10 mila euro sono andati anche a Eugenio Patané, consigliere regionale Pd poi indagato nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale. La generosità della Coop rosso, come detto, non fa discriminazioni di colore politico: 2 mila euro vengono elargiti anche per il comitato di Giorgia Meloni e 3 mila per Antonio Paravia di Fratelli d’Italia.
Anche soldi in beneficenza
La Cpl Concordia può vantare però anche gesti di solidarietà pura. Centinaia di euro sono stati destinati ad un progetto a Chernobyl, ai genitori con figli disabili, alla fondazione di Umberto Veronesi. Una somma maggiore, 25 mila euro, venne invece donata per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Addirittura 50 mila euro vennero versati per “la nostra Mirandola”, la cittadina emiliana devastata dal terremoto.
L’interrogatorio di Tonelli, dg affari esteri Cpl
Dettagli chiave sono emersi dall’interrogatorio a Fabrizio Tondelli, direttore generale affari esteri della Cpl: “Io non darei soldi a nessun politico e infatti anche quando si è parlato di partecipare alla cena di Renzi io ero in disaccordo, non trovavo alcuna utilità. Tuttavia il cda per motivi commerciali e di opportunità ha poi stabilito diversamente e quindi ha erogato il contributo”. Motivi commerciali e di opportunità che si estendevano ben oltre i confini della politica.
Cpl Concordia, contatti anche con i casalesi?
Dalle dichiarazioni di ex camorristi, riportate da Repubblica, emergerebbero infatti rapporti tra la Cpl Concordia ed il clan dei casalesi. Sotto esame del pm Henry John Woodcock le affermazioni del boss pentito Antonio Iovine e dell’imprenditore Antonio Piccolo. Quest’ultimo avrebbe proposto al boss Michele Zagaria di entrare a far parte del progetto per la metanizzazione della provincia di Caserta. Inoltre, lo stesso Zagaria sarebbe entrato a far parte della Cpl Concordia tramite dei prestanome. Dichiarazioni tutte da verificare, come detto.
Nelle carte delle intercettazioni anche Berlusconi
Nelle carte dell’inchiesta di Ischia compaiono nomi illustri come quello del generale della Guardia di Finanza, Michele Adinolfi, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, ma soprattutto quello dell’ex premier Silvio Berlusconi. Il loro non sembra essere un coinvolgimento diretto nella vicenda, anche se, secondo la tesi accusatoria, Adinolfi sarebbe stato corrotto dalla Cpl Concordia.