De Girolamo contro NCD: “Prendiamo ordini da Renzi”
“L’ho letto sui giornali e non ho visto smentite. Anche se mi auguro che Renzi si occupi di altro, nella vita: le famiglie, gli agricoltori, i precari, le partite Iva”. Intervistata da Repubblica, Nunzia de Girolamo risponde così alla domanda su come possa sostenere che la nomina di Maurizio Lupi al suo posto come capogruppo Ncd alla Camera sia stata fatta per volere di Matteo Renzi. E rivela: “ero in tv, mi hanno notificato le dimissioni con un lancio d’agenzia”. L’ex ministro delle Politiche agricole riflette sull’ Ncd: “il problema è il dna del partito. Ci siamo trasformati in una costola di Renzi. Si può stare al governo, ma da posizioni critiche. Se invece preferiamo essere zerbini, auguri”. Ed avverte: “se smarriremo la nostra identità prendendo ancora di più ordini da Renzi, ecco: andrò via, perchè resto alternativa al premier. Intanto penso a un partito unico o federato, sul modello dell’Ump. Lasciamo da parte i personalismi e i rancori”. Ancora possibile mettere d’accordo Berlusconi e Alfano? “Io ci provo da un anno e mezzo. E ci eravamo anche riusciti. I due si incontrarono e si accordarono, finchè noi non votammo Mattarella. Abbiamo trattato con Berlusconi e poi l’abbiamo lasciato solo. Il mio lavoro è svanito”.
Ncd, De Girolamo: “Raccolgo firme per fare Congresso”
Nel corso della puntata odierna di Agorà, Nunzia De Girolamo ha annunciato l’inizio di una raccolta firme “per chiedere un’assemblea straordinaria di Ncd, un congresso, per cercare di cambiare la linea del partito”. “La mia libertà conta più della poltrona di capogruppo – prosegue De Girolamo – e potrò comunque continuare ad esprimere le mie idee. Penso che il mio partito si sia appiattito su Renzi, quasi a diventarne una costola. Io – prosegue De Girolamo – questo partito l’ho fondato non credo che chi vota abbia le stesse idee di chi decide nel Palazzo”. Ad Agorà Nunzia De Girolamo ha spiegato anche che “i sondaggi dimostrano che la linea di Ncd è sbagliata: siamo diventati gli utili idioti di Matteo Renzi. Si poteva uscire da governo, le leggi si possono votare anche con un appoggio esterno”.