Front National: storia di una famiglia perbene
Front National: alla faida interna al partito “a conduzione familiare” si aggiunge una nuova puntata
Jeanne
Tutto è cominciato da una segnalazione fatta alla commissione che in Francia si occupa di controllare il finanziamento dei partiti. In seguito è stata aperta un’indagine, nell’aprile 2014, con al centro “Jeanne” (in omaggio a “Giovanna D’Arco) un micro-partito nato nel 2010 per finanziare le campagna elettorali del Front National.
“Jeanne” non ha né militanti né candidati è un’organizzazione che serve a raccogliere fondi; nel corso delle elezioni legislative del 2012 “Jeanne” forniva un doppio servizio: concedeva prestiti ai candidati del Front National e li obbligava ad acquistare una sorta di kit elettorale (striscioni, volantini, siti internet) prodotto dalla società Riwal. Quest’ultima e dunque il suo amministratore Frederic Chatillon è al momento sotto inchiesta per frode: sembra che proprio il kit venduto dalla Riwal fosse funzionale a un sistema di fatture false.
Il sospetto è che il circolo Jeanne–Riwal–Front National servisse a truffare lo stato che rimborsa i costi delle campagne elettorali. Diversi milioni di euro sarebbero finiti nelle tasche degli stretti collaboratori di Marine Le Pen, David Rachline, senatore e sindaco di Frejus, e Nicolas Bay, eurodeputato e segretario del FN. Tutti e tre presto verranno ascoltati dai giudici.
Le percentuali di un parricidio
Marine Le Pen dovrà affrontare i giudici quindi ma il problema più grande resta suo padre Jean Marie. Nell’ultima delle sue uscite, il “cattivo maestro” ha difeso il maresciallo Petain, collaborazionista dei nazisti ai tempi della Francia di Vichy, intervistato dalla rivista di estrema destra Rivarol. Solo l’ultimo di una lunga serie di episodi ma più che sufficiente a far vacillare la pazienza di Marine che ha avviato la procedura di espulsione del fondatore e presidente onorario.
L’appuntamento che deciderà la sorte di Jean Marie è fissato al 17 Aprile, quando si siederà al tavolo con quella che ormai chiama “Madame Le Pen”, i 5 vicepresidenti del FN, il tesoriere e il segretario generale del partito. Dalla parte di Marine il 67% dei sostenitori del Front che sarebbero favorevoli all’allontanamento del leader 86enne, secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Ouest France.
Inoltre, da una rilevazione condotta dall’istituto Ifop risulta che il 62% degli elettori francesi e il 74% dei militanti del partito di estrema destra considerano lo status di Jean-Marie Le Pen come presidente onorario del FN come un handicap.