PD, cosa succede ad Ercolano e nelle altre sedi locali
Se Atene piange, Sparta non ride. Potrebbe essere questo il motto per PD e Forza Italia, i due partiti senza dubbio con il peso specifico più elevato negli ultimi 7-8 anni di politica italiana. E se le fibrillazioni dentro al partito di Berlusconi sono culminate nella clamorosa rottura tra partito e “fittiani” sul candidato presidente per le elezioni regionali in Puglia, la situazione non va certo meglio nel PD, coinvolto in un crescendo di malumori che evidenziano la scollatura tra la leadership nazionale e le sedi locali del partito.
Ad Ercolano va in scena l’ultima diatriba tra il PD locale e i vertici nazionali. Un’inchiesta portata avanti dalla Direzione distrettuale Antimafia ha spinto al ritiro per due candidati indagati. Una situazione ritenuta sufficiente dalla dirigenza nazionale per decidere di intervenire ed indicare direttamente da Roma il candidato sindaco. Una scelta mal digerita dal PD locale, che ha deciso di occupare la sede del partito per protesta contro la decisione di Renzi & soci.
PD, non solo Ercolano: le altre gatte da pelare
Quello di Ercolano è solo l’ultimo caso. Sempre restando in Campania, si addensano le nubi su Giugliano – con un candidato sindaco già vincitore delle primarie ma indagato e con la dirigenza nazionale pronta a stopparlo – mentre a Pomigliano le primarie sono state annullate, nonostante il malumore del PD locale. Senza dimenticare l’ormai arcinota vicenda di Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno – sospeso e reintegrato a più riprese – vincitore sia delle primarie per le regionali che del duello a distanza con Renzi, nonostante una condanna in primo grado.
Non va meglio in Sicilia, con la vittoria di Silvio Alessi, sostenuto da Forza Italia, alle primarie del centrosinistra di Agrigento, che ha scatenato polemiche che hanno portato alle dimissioni del presidente del PD siciliano Marco Zambuto e prodotto una frattura non ancora ricomposta. O ancora ad Enna, con le perplessità della dirigenza nazionale nei confronti della candidatura del ras locale Mirello Crisafulli. Senza dimenticare il commissariamento di Roma e gli strascichi delle primarie in Liguria. Insomma: le gatte da pelare per Renzi restano davvero tante. Ed intanto gli appuntamenti elettorali si avvicinano.