Spot Clinton: il presidente degli “everyday americans”
Spot Clinton: ieri l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton ha ufficialmente annunciato la sua candidatura alla Casa Bianca. Sarebbe il primo presidente donna degli Usa.
“Everyday americans”
Ex senatrice, ex segretario di stato ed ex First Lady, dopo essere stata sconfitta da Barack Obama alle primarie democratiche del 2008, Hillary Clinton ci riprova. Dopo mesi di indiscrezioni sulla sua candidatura (da molti ritenuta scontata), domenica è arrivata l’ufficialità prima con l’annuncio del suo collaboratore John Podesta poi con la pubblicazione di uno spot sul suo sito.
Con un video di circa 3 minuti, che cerca di raccontare le aspirazione e le speranze della middle-class, la Clinton si è presentata come il candidato alla presidenza degli “everyday americans”, degli “americani di tutti i giorni”.
Candidato unico
“Non dare nulla per scontato”; questo l’invito fatto da Robby Mook, capo dello staff elettorale della Clinton, ai suoi collaboratori in un documento riservato ma poi trapelato sugli organi di stampa alla vigilia dell’annuncio della candidatura.
Nessuno in campo democratico ha un curriculum e una capacità di finanziamento anche lontanamente comparabili a quelli della Clinton, per cui l’ex Segretario di Stato non dovrebbe incontrare ostacoli alle primarie del partito. Obama, d’altra parte, sabato ha già dato la sua benedizione alla candidatura: “Hillary sarebbe un ottimo presidente”. Tuttavia, non sarà arduo presentare la Clinton come il “volto nuovo” della politica americana, la reincarnazione delle istanze di cambiamento.
Repubblicani all’attacco
Le prime dichiarazioni dei Repubblicani in seguito all’annuncio della candidatura fanno perno proprio su quest’ultimo punto: la candidata democratica alla presidenza verrà dipinta come inaffidabile e gravata dalle polemiche da qui sino al 2016. “A Washington da decenni, Clinton ha lasciato una scia di segretezza, di scandalo e politiche fallite di cui difficilmente gli elettori potrebbero essersi scordati” ha dichiarato Reince Priebus, presidente del partito.
Jeb Bush, ex governatore della Florida, e Rand Paul, entrambi tra i contendenti alla nomina di candidato repubblicano, invece, hanno attaccato la Clinton sulla politica estera. Bush ha detto che durante il suo segretariato Hillary Clinton “ha danneggiato i rapporti con i nostri alleati e ha incoraggiato i nostri nemici”, mentre Rand Paul ha criticato la sua gestione dell’attacco del 2012 al camphound diplomatico statunitense di Bengasi in Libia, in cui l’ambasciatore Usa perse la vita.