Egitto: Morsi condannato a 20 anni di carcere
Egitto: l’ex presidente Mohammed Morsi condannato a 20 anni di carcere per istigazione all’omicidio.
Evitata la pena di morte
L’ex presidente egiziano rischiava la condanna a morte per “omicidio premeditato”, alla fine, è stato condannato a 20 anni di carcere per “istigazione all’omicidio e alla violenza”. I fatti contestati risalgono al 2012, quando Il Cairo venne scossa da una memorabile ondata di proteste.
Era il 5 dicembre del 2012, infatti, quando si verificarono violenti scontri tra sostenitori e oppositori del regime di Morsi. Questi ultimi organizzarono, di fronte al palazzo presidenziale della capitale, una manifestazione contro un decreto che avrebbe aumentato i poteri presidenziali e per posticipare il referendum sulla nuova costituzione fortemente influenzata dai Fratelli Musulmani in senso islamista. Dopo gli scontri che seguirono alla contestazione, si contarono almeno una decina di morti.
Sentenza mite
Morsi, aveva giurato come presidente il 30 giugno del 2012, è stato deposto nel luglio del 2013 da un colpo di stato guidato dall’attuale presidente egiziano ed ex generale dell’esercito Abd Fattah Al Sisi. Il processo contro l’esponente di vertice dei Fratelli Musulmani è cominciato nel 2014: la difesa, che ha sempre fatto presente che negli scontri in questione sono morti anche dei sostenitori dell’ex presidente, ha già annunciato il ricorso in appello. Condannate insieme a Morsi anche altre 14 persone, per lo più membri dei Fratelli musulmani, accusate di aver arrestato, torturato e ucciso dei manifestanti.
Da più parti si sottolinea la natura relativamente mite del verdetto rispetto ai molti processi contro i Fratelli Musulmani che si sono conclusi con delle condanne a morte (più di mille le persone condannate a morte dall’inizio del 2014, tra cui il capo della “setta” Mohammed Badie). I Fratelli Musulmani, sin dal dicembre 2013, sono considerati un’organizzazione terroristica dal governo egiziano.
Nelle prossime settimane Morsi affronterà altri 2 giudizi per accuse pesantissime come “cospirazione ai danni dello stato” e “fuga dal carcere”.