Yemen: fine dei raid, parte l’operazione “Rinnovo della Speranza”
Yemen: l’Arabia Saudita annuncia la fine dei raid aerei contro le milizie Houthi, “abbiamo raggiunto i nostri obiettivi” dicono da Riyad. Partita l’operazione “Rinnovo della Speranza”.
Fine dei raid
L’Arabia Saudita ha ufficialmente comunicato la fine dei raid aerei sul territorio di Sana’a dopo quasi un mese di bombardamenti a tappeto. Poche ore dopo l’annuncio, tuttavia, l’aviazione di Riyad ha nuovamente preso di mira il porto di Aden e la città di Taiz oggetto di un’offensiva Houthi; è facile comprendere la fragilità della situazione.
I sauditi hanno commentato l’annuncio dichiarando sostanzialmente che “gli obiettivi sono stati raggiunti”; non sono stati forniti ulteriori ragguagli in merito, anche se è stato precisato che “gli Houthi non sono più un pericolo per la popolazione civile”. D’altra parte sembra che i miliziani sciiti abbiano ancora il controllo della capitale.
Il presidente yemenita Hadi ha detto che “il paese verrà normalizzato con mezzi pacifici”, auspica “un ritorno al dialogo” anche l’ex presidente Saleh considerato, anche se non si può sottovalutare il contributo dell’Iran, l’orchestratore del tentato golpe da parte degli Houthi.
“Rinnovo della speranza”
L’intervento dell’Arabia Saudita in Yemen non è concluso: da Riyad è stato comunicato che a breve partirà la seconda fase dal nome ottimista “Rinnovo della Speranza”. L’operazione si concentrerà sulla ricostruzione del paese, l’evacuazione e il soccorso dei civili.
La nuova fase non potrà avere successo senza la cooperazione di Iran e Arabia Saudita. Molti sostengono che le due potenze regionali, punto di riferimento rispettivamente per il mondo sunnita e per quello sciita, si siano affrontate in una “guerra per procura” sul territorio yemenita, anche se nessuno è ancora riuscito a dimostrare il diretto coinvolgimento iraniano. Secondo il New York Times potrebbe essersi accordati in via “informale”.
In ultima analisi sembra aver pesato fortemente sulla decisione di porre fine ai raid il dettato statunitense: dalla parti di Washington ci si preoccupa delle conseguenze della crisi nella penisola arabica (950 morti) che al momento sembra essere stata una vera e propria manna dal cielo per la fazione yemenita di Al Qaeda.