Italicum, l’ex capogruppo del Pd Speranza: “Scenario che inquieta”
Non si tira indietro l’ex capogruppo democratico del Pd Roberto Speranza che invita il premier e segretario del Pd Matteo Renzi a riflettere sulle modalità di approvazione dell’Italicum e le conseguenze che potrebbero derivarne.
“Abbiamo a che fare – dice Speranza – con la qualità della democrazia e su questi temi è vietato scherzare. Questa riforma rischia di passare con il voto di una parte del Pd. Uno scenario che inquieta, oggettivamente. Ecco, vogliamo discuterne?”.
L’ex capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza ne parla a Repubblica: Sono successe cose enormi, il problema ora è in mano a Renzi”, dice. «Quando ho letto il colloquio di Renzi con Repubblica, ho pensato che il tema di fare le riforme con meno della maggioranza se lo stesse ponendo anche Renzi”, tuttavia al momento non è seguito “nulla”.
Speranza della fiducia da più parti ventilata da porre sul provvedimento afferma: “la sostituzione dei commissari sembra andare in quella direzione”. «Io sono leale. Serio. Mi sono esposto, non posso espormi oltre», afferma Speranza, ribadendo di non avere alcun ripensamento sulle dimissioni.
L’ex bersaniano Galli: “Io leale ma indipendente”
“Sì, mi ha messo in lista Bersani. Ma le regole di ingaggio erano chiare: io sono leale ma indipendente, in questo caso ho fatto una scelta di buon senso. E spero che anche Pier Luigi dimostri senso di responsabilità”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, l’ex dg di Confindustria Giampaolo Galli, tra i 10 deputati Pd chiamati a subentrare in Commissione agli esponenti della minoranza.
Fiducia sull’Italicum
Finora tutti gli esponenti della maggioranza del Pd sul tema fiducia hanno preferito glissare ma è altamente probabile che alla fine il Governo decida di porre la fiducia per evitare sorprese. Nelle ultime ore, a maggior ragione dopo lo scontro tra Berlusconi e Verdini, in molti sono pronti a giurare che arriverà il soccorso azzurro all’esecutivo. I deputati vicini a Denis Verdini sembrano pronti a votare la legge elettorale in discussione. Mentre Berlusconi ha attaccato Renzi accusandolo di “bulimia di potere” e definendo l’Italicum come una legge autoritaria”.