Regionali Veneto: Dino Boffo, ex direttore di Avvenire, si candida con Ncd
Ve lo ricordate Dino Boffo? L’ex direttore del quotidiano della Cei Avvenire e Tv2000, mediaticamente “linciato” dal Giornale di Vittorio Feltri nel 2009 torna alla ribalta. E, in un’intervista al Corriere della Sera, annuncia la propria candidatura alle regionali del Veneto, in programma il prossimo 31 maggio. “Torno con passo umile e molto entusiasmo sul territorio dove sono stato presidente di Azione Cattolica e direttore del settimanale cattolico, prima di andare a dirigere Avvenire”.
Perchè proprio in Veneto? “Perché oggi è luogo giusto, è il “qui e ora” della politica italiana: qui c’è la spaccatura della Lega anzitutto sui contenuti, sull’interpretazione della realtà e sul modo di rapportarsi alla popolazione; qui si sta anche fatalmente prosciugando Forza Italia che non mi pare compattamente entusiasta di seguire Salvini e Zaia. Ecco, da qui si può contribuire a rimodellare lo scenario del centrodestra o dell’area moderata centrale, che vuole star fuori dalle ventose vorticose dei due Mattei”.
“Ricostruire il centrodestra, lontani da Renzi e Salvini”
L’intenzione di Boffo è quindi quella di occupare uno spazio politico tra Renzi e Salvini: “C’è una prateria immensa fra loro, elettori che non trovano un riferimento. Spetta a noi dare testimonianza: serve anche al Renzi nazionale che rischia, senza una vera opposizione, di estremizzarsi a sua volta o di sciogliersi nel suo piccolo istinto padronale. Perché anche Renzi dia il meglio di sé ha bisogno di rivali che siano all’altezza”.
Per l’ex direttore di Avvenire, quindi, è necessario ricostruire il centrodestra: “Panebianco sul Corriere ha tratteggiato il profilo del rivale necessario a Renzi, la forza mediana e moderata che interpreti con grinta la volontà di stare lontana dagli estremismi. Questa è l’analisi che corrisponde ai pensieri che stiamo facendo noi sul territorio e prima che Salvini, col quale non ho nulla di personale, diventi erede tacito di Berlusconi è bene allertare l’opinione pubblica”.
“Tosi può essere leader”
Per quanto riguarda la leadership del centrodestra, Boffo chiarisce: “Ci sono leader in formazione, ad esempio lo stesso Tosi, ma non mancano né nel Ncd né nell’Udc. Quest’area ha indubbiamente una componente di radice cattolica, ma deve essere aperta al mondo laico e liberale come insegnava De Gasperi. Qui bisogna scegliere il leader migliore: da Renzi e Salvini si deve imparare come imporsi nell’immaginario politico della gente seppure con stili diversi; da Renzi si può apprendere pure l’urgenza della concretezza, anche se finora quella del premier mi pare fatta solo di promesse. Non si può sostituire la partecipazione vivace e assediante con un protagonismo esasperato”.