Festa dell’Unità, Renzi: “Non mollo, avanti sulle riforme”
Tafferugli alla Festa nazionale dell’Unità di Bologna. “Io non schiaccio la testa a nessuno, ma non mollo”. Sono state le prime parole del premier Matteo Renzi alla Festa nazionale del Pd a Bologna. So che ci sono persone che mi vogliono contestare sulla scuola e sono pronto a incontrare chiunque ma libertà è rispondere con un sorriso a chi contesta e dire che non ci facciamo certo spaventare da tre fischi: abbiamo il compito di cambiare l’Italia e la cambieremo, di non mollare e non molleremo”.
Dd ascoltare Renzi c’è uno dei leader della minoranza, Gianni Cuperlo. Renzi lo saluta così: “Benvenuto a casa tua, Gianni Cuperlo. Dirlo è il minimo che si può fare”. Poi c’è anche un annuncio che riguarda il futuro del quotidiano del Pd: “Troverete di nuovo in edicola L’Unità“.
Una battuta anche sul DDL scuola, in questi giorni all’esame della Camera: “Possiamo discutere nel merito, nel ddl la Buona scuola ci sono molte cose che si possono cambiare. Non credo che la proposta del governo sia prendere o lasciare: si può parlare. Ma non lasceremo la scuola soltanto in mano a chi urla. La scuola non è solo di quelli organizzati, è delle famiglie”.
Renzi a Venezia per sostenere Casson
“Cambiamo in comune a Venezia, perché abbiamo fallito: quando sbagliamo siamo capaci di dirlo e ripartire”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi dal palco del teatro Toniolo di Mestre, dove è arrivato per sostenere il senatore, Felice Casson candidato sindaco di Venezia. “Ripartiremo con Casson, con legalità, trasparenza, fiducia per il futuro”, ha proseguito il premier.
Renzi ha parlato di Casson come del futuro primo cittadino “della seconda più bella città del mondo”, riferendosi al suo passato da sindaco di Firenze. “Venezia toglie il fiato, fa venire le vertigini – ha aggiunto Renzi – ha una complessità e non può essere solamente una vetrina, un palcoscenico per attori e attrici”, ha aggiunto Renzi, sottolineando come “in un mondo in cui tutto è misurabile, in cui vorrebbero farci essere codici fiscali e non cittadini, utenti e consumatori, che l’anima della città la danno i cittadini, non i monumenti”.
Casson al segretario del Pd e premier Renzi, ha chiesto la “volontà politica di trovare nuovi spazi finanziari sul modello di quelli per le realtà territoriali speciali”, rivedendo in particolare i parametri del patto di stabilità, che penalizzano “particolarmente e ingiustamente” il capoluogo veneto e a cui fin’ora si è fatto fronte con “improvvide alienazioni di beni mobili e immobili”, ha concluso.