Napoli, Salvini in piazza per parlare con i cittadini ma viene contestato e scappa
“Il tempo è galantuomo”, avranno pensato i napoletani che stamattina si sono fatti trovare in Piazza Carlo III dove un gruppo di militanti della Lega Nord aspettava il segretario federale Matteo Salvini.
Con la nuova svolta politica della Lega Nord, che con Salvini sembra essersi spostato dal solo ‘orgoglio padano’ alla più larga idea delle autonomie, il partito fondato da Umberto Bossi è approdato, in occasione delle europee, anche al Sud, con il segretario federale ha fatto un mini tour nelle regioni della ‘terronia’. Ma il tour non sta andando molto bene, visto le contestazioni a Lamezia Terme e il flop in Sicilia.
Quest’oggi Salvini era in Campania. In mattinata era a Salerno, dove è stato accolto da un gruppo di cittadini meridionalisti che hanno intonato la canzone ‘Brigante se more’ di Eugenio Bennato, moderno inno dei neo-borbonici. A mezzogiorno, invece, era atteso a Napoli, dove doveva prendere parte ad un gazebo organizzato dai militanti della Lega nel capoluogo campano. Ma non appena è sceso dall’auto, Salvini è stato inondato di insulti ed è stato vittima di una vivace protesta. Ad aspettare il segretario c’erano varie decine di cittadini, alcuni che sventolavano la bandiera del Regno delle Due Sicilie, che non hanno dimenticato che Salvini è il segretario del partito più razzista d’Italia, specie contro i meridionali, e i napoletani in primis, che sin dalla nascita del movimento sono stati attaccati in maniera continua dagli slogan leghisti e dai provvedimenti degli amministratori del partito.
Sceso dall’auto convinto di fare il proprio comizio e di partecipare al gazebo, Salvini ha rilasciato qualche dichiarazione ai cronisti accorsi mentre attorno aumentava la folla accorsa a contestarlo. “Salvini sei tu la carogna”, “Lavati col fuoco”, “Salvini non ti vogliamo a Napoli” sono le frasi urlate dai napoletani, che non hanno dimenticato le invettive razziste contro di loro urlate, tra gli altri, dallo stesso Salvini durante i comizi-spettacoli di Pontida. Alla fine, quando gli animi hanno iniziato a scaldarsi, specie in seguito al commento delle vicende di sabato scorso a Roma, Salvini ha deciso di rinunciare al comizio, sommerso dalle grida dei napoletani che lo appellavano “buffone”, e di recarsi alla prossima tappa del tour, Taranto, dove non ci si aspetta un clima più disponibile.
Subito partito alla volta di Taranto, il segretario ha subito reagito alle contestazioni di Napoli. Su Facebook è apparso subito un post dove accusa “un gruppo di ultras” e di “violenti” di avergli impedito di parlare a Napoli. Ma promette “A Napoli ritornerò per rispetto dei cittadini perbene”.
Francesco Di Matteo