Pensioni, il sottosegretario Zanetti: “Impensabile ed immorale restituirle a tutti”
Una settimana fa la Corte costituzionale si è adoperata nel dichiarare sostanzialmente illegittimo il blocco delle pensioni oltre le tre volte il minimo previsto dal vecchio Salva Italia montiano. Una sentenza che oltre al governo deve aver spaventato anche l’Ue, che, prevedendo il buco che questa decisione avrebbe comportato, ha prontamente dichiarato: «la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche deve rimanere una priorità per l’Italia, anche visto l’alto livello della spesa pubblica per le pensioni». La paura che probabilmente che il governo, per rispettare la sentenza, sfori il Patto di Stabilità tanto caro all’Europa; paura confermata da un’altra dichiarazione di un funzionario europeo: «La Commissione aspetta la decisione del governo su come attuare la sentenza e valuterà l’impatto sulle finanze pubbliche sulla base di tale decisione, ma questo non deve influenzare l’impegno dell’Italia di rispettare i criteri del Patto di Stabilità e Crescita».
Pensioni, interviene Padoan
Prontamente il ministro Pier Carlo Padoan ha però detto che sulla questione pensioni non comporterà manovre correttive da parte del governo, e quindi, ne deduciamo, nessuno sgarro. Infatti, a quanto pare si sta lavorando per un decreto che, pur rispettando a pieno la sentenza che impone un adeguamento, abbia un impatto minimo sulle finanze dello Stato.
Pensioni, i numeri della Cgia
Queste rassicurazioni collidono però con i rumor sull’effettivo buco pensioni che tanto han spaventato l’Europa, e che dovrebbe avere effetti pari ad 11-12 miliardi di euro. Anche se, secondo la Cgia di Mestre, si arriverebbe oltre i 16,6 miliardi di euro. Insomma una cifra esorbitante, che fa impallidire anche il tanto sponsorizzato (e per molti presunto) “tesoretto” del governo, che conterebbe soltanto 1 miliardo e mezzo, comunque già promessi alle fasce della popolazione più basse.
Pensioni, Zanetti: “Impensabile restituirle a tutti”
La non definitivamente chiarezza né sullo scoperto né sulla prossima azione di governo, che come vediamo produce dati differenti e contrastanti, porta ovviamente ad un fioccare di opinioni sul da farsi. Una su tutte quella del sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti (Scelta Civica), che, pur premettendo la personalità della propria opinione, definisce come “impensabile” l’idea di far rientrare a tutti l’indicizzazione delle pensioni, proponendosi altresì che un rimborso per ” quelle più alte sarebbe immorale e il governo deve dirlo forte. Occorre farlo per le fasce più basse”.
Un’altra soluzione, in mano ai tecnici del governo, potrebbe essere quella che proverbialmente salva capra e cavoli: rateizzazione dell’arretrato. In linea teorica sarebbe infatti possibile rispettare la sentenza della Consulta e non sforare dalle regole del bilancio rateizzando in 3 o 5 anni, iniziando dagli assegni più bassi, e quindi evitando un appesantimento immediato. Il tutto con attuazione in due fasi: un decreto a giugno e poi con la legge di stabilità in autunno.