Aboliti i vitalizi per i condannati, ma vale solo per pochi

Pubblicato il 8 Maggio 2015 alle 17:28 Autore: Giacomo Salvini

 

Le proteste del giorno dopo. Ieri l’ufficio di Presidenza di Camera e Senato ha approvato la delibera che prevede l’abolizione dei vitalizi per i parlamentari (o ex) condannati in via definitiva a partire dal prossimo 7 luglio. Dopo un anno di contrasti e rinvii, hanno votato a favore Partito Democratico, Sel, Lega Nord e Fratelli d’ Italia. Non hanno partecipato al voto Area Popolare e Forza Italia, mentre il Movimento 5 Stelle è stato l’unico partito ad esprimersi contrariamente perché rispetto alla delibera proposta dal questore pentastellato al Senato, Laura Bottici, sarebbe stato fatto un compromesso “al ribasso” . Oggi, le prime reazioni.

Vitalizi, Cosa prevede la delibera

Come si può leggere nel documento approvato dagli Uffici di Presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, il vitalizio per i parlamentari viene revocato a coloro che hanno ricevuto una condanna definitiva sopra i 2 anni di reclusione per i reati di mafia, terrorismo, peculato, malversazione ai danni dello Stato, concussione, corruzione, istigazione alla corruzione, utilizzazione d’invenzioni o scoperte per ragione di ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio. Oppure per coloro che sono incappati in una condanna per i delitti non colposi che prevedono una reclusione di almeno 6 anni. Rimangono così fuori l’abuso d’ufficio (molto “popolare” tra gli amministratori pubblici) e il finanziamento illecito ai partiti. Così i parlamentari ancora in attività a cui sarà tolto il vitalizio sono tre, tutti senatori di Forza Italia: Vincenzo Fasano, condannato a 2 anni per concussione, Salvatore Sciascia, 2 anni e 6 mesi per corruzione e Giancarlo Serafini che ha patteggiato una condanna per corruzione. Molti, invece, sono gli ex parlamentari che non riceveranno più la pensione: Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Cesare Previti, Arnaldo Forlani, Totò Cuffaro, Alfredo Vito, Toni Negri, Gianstefano Frigerio.

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Vitalizi, I trucchi

Fatta la legge trovato l’inganno. Molti infatti sono i punti discussi della delibera. Intanto il vitalizio verrà tolto anche a coloro che hanno patteggiato una condanna superiore ai 2 anni, ma non in maniera retroattiva. Perciò, per fare due semplici esempi, Giancarlo Galan e Luigi Grillo che hanno recentemente patteggiato una condanna (rispettivamente a 2 anni e 10 mesi e 2 anni 8 mesi) per corruzione, continueranno a ricevere il vitalizio. Inoltre (seconda falla) è prevista la restituzione dei contributi versati dal parlamentare che non percepirà più il vitalizio durante la carriera di Parlamentare. Franco Bechis, su Libero, ha calcolato che Berlusconi – parlamentare per 19 anni e 7 mesi – dovrebbe percepire un assegno da 221 mensilità pari a 222.438,71 euro. Infine, come si legge nel documento, “le disposizioni non si applicano poi agli assegni e pensioni di reversibilità che spettano ai familiari laddove l’ex deputato sia deceduto prima dell’entrata in vigore della delibera”. Insomma, i parenti degli ex parlamentari defunti continueranno a percepire il lauto vitalizio offerto dai contribuenti italiani.

Vitalizi, Le proteste

Da una parte le resistenze sono molto forti. Basti pensare che si è arrivati al voto finale di ieri dopo più di un anno di discussione. L’ex ministro Francesco De Lorenzo, condannato a 5 anni per associazione a delinquere finalizzata al finanziamento illecito ai partiti, per esempio ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui auspica un intervento degli “organi superiori, per esempio la Corte Costituzionale”. Poi ci sono le rimembranze di due dinosauri della politica italiana come Ugo Sposetti, ex tesoriere del Pds e oggi senatore Pd, e Arnaldo Forlani, ex presidente del Consiglio e segretario della Dc, che invitano a non “rincorrere” il “populismo” (Sposetti) e la “demagogia” (Forlani).

Vitalizi, Chi voleva di più

Poi c’è anche chi ha rifiutato un compromesso al ribasso. Pietro Grasso, da sempre fautore di questa norma, chiarisce che la sua “prima delibera, coincidente con quella del Movimento 5 Stelle, era più rigorosa” ma in politica, si è giustificato, “serve consenso e condivisione”. Intanto ieri il questore del Senato del Movimento 5 Stelle Laura Bottici ha definito la proposta una “farsa con molte falle”.

Vitalizi, I favorevoli

Tra coloro che hanno rivendicato il risultato ci sono certamente Laura Boldrini, presidente della Camera, l’associazione Libera che – dopo aver raccolto più di 500 mila firme – ha invocato il “passo in avanti” nato “dalla corresponsabilità, e dalla sollecitazione di oltre 520 mila cittadini” e Il Corriere della Sera che stamani titolava in prima pagina: “Aboliti i vitalizi ai condannati”. Ma non per tutti.

Giacomo Salvini

 

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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