Ministro Boschi: “Scuola in mano ai sindacati non funziona. Proteste dalla Cgil “Arroganza e disprezzo democrazia”
Zero mediazione coi sindacati. E’ questa la linea che emerge delle parole di Maria Elena Boschi, Ministra delle Riforme Istituzionali. L’elemento della discordia è la scuola. E la riforma, da alcune settimane, al centro dell’attenzione del Governo e del premier Renzi.
La Buona Scuola sta scontentando più parti del paese, è evidente. E i sindacati sono in prima fila con insegnanti e genitori in protesta. Proprio per questo il Governo tiene duro. Ritenendo che l’investitura data dal plebiscito alle elezioni europee dell’anno scorso sia un vademecum per le riforme, anche la scuola è centro di stravolgimenti. E nessuno, secondo la Boschi, può frapporsi. Nemmeno i sindacati, che da tanti e tanti anni sono centrali per quel che riguarda la scuola.
Ministro Boschi “Scuola in mano ai sindacati non funziona”
La Boschi parla fuori dai denti, senza scomporsi: “la scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no”, confessa la Ministra durante un’iniziativa a Pesaro. E continua parlando del “lavoro fatto in Commissione”. Qui “molti aspetti della riforma sono stati modificati. Il ruolo del dirigente è stato attenuato, pur riconoscendo l’autonomia dei dirigenti che devono poter individuare l’insegnante più giusto per la loro scuola”. Aggiunge poi: “nel Piano dell’offerta formativa inoltre sono coinvolti anche i docenti, le famiglie e i ragazzi più grandi. Al Senato – concludendo – ora c’è un passaggio fondamentale, una sfida da cogliere insieme. Rinviamo tutto? No, non ci sto”. E’ una presa di posizione forte, quella della Boschi e quindi del Governo Renzi. Non si torna indietro, stanno dicendo.
Pantaleo (Cgil) “Boschi conferma arroganza Governo”
Ma la Cgil non ci sta e per mezzo di un comunicato stampa di Domenico Pantaleo (responsabile nazionale Flc-Cgil), replica alla Boschi: “la dichiarazione della ministra Boschi conferma l’arroganza e il disprezzo della democrazia. La scuola non è dei sindacati ma nemmeno proprietà privata del Governo. È del Paese e di chi quotidianamente garantisce alle nuove generazioni di avere una istruzione all’altezza dei tempi”. “Viene il sospetto che tanta arroganza che il governo mette nel negare le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola sia il segno che in realtà siano loro a non avere un progetto”aggiunge la leader Cgil Susanna Camusso,in un’intervista a RadioArticolo1. “Vorrei dire al ministro – prosegue il segretario generale – che questa sua idea che la scuola sarebbe proprietà del sindacato è tipica di un governo che non vuole fare i conti col Paese”.
Daniele Errera