Regionali Campania, tutti contro i candidati impresentabili
Manca ormai poco alla tornata elettorale del 31 maggio (ieri si è votato in Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta), ma la situazione in casa Pd sembra ancora essere molto tesa. Questa volta il centro dello scontro è la composizione delle liste elettorali in Campania a sostegno del candidato governatore Vincenzo De Luca, con la presenza di candidati impresentabili.
Dopo le critiche di Roberto Saviano, sulla presenza di candidati impresentabili (qualche giorno fa aveva dichiarato: “nelle liste di De Luca c’è Gomorra”) l’ex sindaco di Salerno aveva provato ad affrontare direttamente lo scrittore campano: “è arrivato il momento di far vivere un principio di civiltà: né mezze parole, né frasi generiche, ma nomi, cognomi e fatti precisi alla Procura della Repubblica. La lotta alla camorra si fa innanzitutto così”, ma era tornato subito sui suoi passi: “sui nomi dei candidati impresentabili ribadisco che si tratta di quattro o cinque persone in liste collegate su centinaia di candidati, che quando stavano con Caldoro nessuno ne parlava mentre ora che stanno con De Luca diventano dei mostri. Era meglio non presentarli? Forse sì, per una questione di opportunità politica”.
Un comportamento che non è piaciuto però a parte della dirigenza democratica campana, tanto che l’ex capogruppo alla Regione Peppe Russo ha chiamato in causa direttamente la segretaria regionale del partito, Assunta Tartaglione: “il segretario dovrebbe prendere atto della sua assoluta marginalità e fare quello che si fa in questi casi”.
Candidati impresentabili, Guerini: “Non votateli”
Sulla questione campana è intervenuta anche la dirigenza nazionale del PD, questa volta dalle parole del vice segretario Guerini, che dalle pagine del Mattino ha dichiarato che “il Pd in Campania ha stabilito principi molto chiari in merito a qualità delle liste, con un’applicazione di regole più rigorose dello stesso codice etico” – ma “nonostante questo impegno molto forte messo in campo alcune situazioni di alcune liste alleate possono destare qualche interrogativo che un lavoro più attento avrebbe potuto evitare. Per questo mi rifaccio alle parole chiare di De Luca di non votare certi nomi, il nodo venga risolto con la competizione elettorale”. Sulla questione liste civiche Guerini ha aggiunto: “mi interrogherei su come nascono e prosperano queste esperienze. Sono nate per coinvolgere la società politica nell’impegno politico ma oggi, in alcuni casi, corrono il rischio di diventare altro. O tornano allo spirito iniziale o queste formazioni possono dare la sensazione di esser solo contenitori di pacchetti di voti.” Guerini è tornato poi sulla candidatura di De Luca e sulla possibilità di una sua sospensione per la legge Severino: “la sua figura è nettamente distante da certe situazioni ambigue o opache”. Sull’accordo tra De Luca e De Mita:“l’Udc condivide l’esperienza nazionale e abbiamo fatto accordi anche in altre realtà regionali. In Campania è un accordo maturato in extremis e quindi sconta un po’ il pieno coinvolgimento degli organismi dirigenti. Ma non è sicuramente un accordo innaturale”, provando a gettare acqua sul fuoco.
Candidati impresentabili, Caldoro “Vigliacco dire di non votarli”
“Se qualcuno non vuole i voti di personaggi che si ritengono non legati alla propria storia e alla propria tradizione, queste persone non si candidano. Se si corteggiano, si chiamano e si mettono in lista, non si può poi dire che non si vogliono quei voti. È un atto vigliacco”. Così il presidente uscente della Regione Campania Stefano Caldoro, candidato del centrodestra alle prossime regionali, commenta gli appelli lanciati da esponenti del Pd a non votare i cosiddetti candidati impresentabili inseriti nelle liste a sostegno della candidatura di Vincenzo De Luca.
Ilaria Porrone