Test Ocse: sull’istruzione stravince l’Asia
Test Osce: nella classifica su istruzione e crescita economica del think thank le prime cinque posizioni sono riservate ai paesi asiatici. Agli ultimi posti i paesi africani.
La classifica realizzata dall’Ocse
Secondo Andreas Schleicher, il responsabile del settore istruzione dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo), “questa è la prima volta che abbiamo una scala davvero globale sulla qualità dell’istruzione”.
L’analisi è basata su rilevazioni (conoscenze matematiche e scientifiche in alunni con età inferiore a 15 anni) effettuate in 76 paesi, diversamente da quanto accade per i test PISA (Programma per la valutazione internazionale dell’allievo) che si concentrano sui sistemi educativi dei paesi “industrializzati (l’ultimo test di questo tipo realizzato nel 2012 era stato condotto in 65 paesi).
L’idea che ha animato il progetto – ha detto sempre Schleicher – è quella di dare la possibilità a più paesi possibile, siano poveri o ricchi, di confrontarsi con i leader nel settore dell’educazione per comprendere i propri punti di forza così come le debolezze dei propri sistemi.
Da parte sua l’Ocse rileva un’innegabile relazione tra crescita economica ed istruzione, aggiungendo che “il livello di istruzione è un importante predittore della crescita economica sul lungo periodo”, mentre ”sistemi educativi scarsi corrispondono a periodi permanenti di recessione economica”.
Asia contro il resto del mondo
Le prime posizioni sono occupate solo da paesi dell’estremo oriente: sul podio Singapore è seguito da Hong Kong e Corea del Sud. Quarto posto a pari merito per Giappone e Taiwan. “Se vai in una classe di questi paesi troverai insegnanti che pensano che ogni alunno può avere successo” ha commentato Schleicher.
A questo punto appare l’Europa: al quinto posto c’è la Finlandia poi, via via scendendo, si possono trovare Estonia, Svizzera e Paesi Bassi. Il Canada chiude la top ten. L’Ocse ha evidenziato come Singapore nel 1960 si contraddistingueva per un tasso di analfabetismo pressoché totale.
L’Italia è solo 28esima (insieme agli Usa). Declino della Svezia scesa fino al 35esimo posto. Dalla sessantesima posizione in poi solo paesi sudamericani, della penisola araba oltre che africani: ultima posizione per il Ghana, poco sopra Sudafrica, Honduras, Marocco e Oman.
Secondo i calcoli fatti dall’organizzazione, se l’ultimo paese in classifica, ovvero il Ghana, riuscisse a portare tutta la sua popolazione sotto i 15 anni a un livello di istruzione base, potrebbe veder aumentato il proprio PIL, durante il periodo di vita dei suoi studenti più giovani, di 38 volte rispetto a quello attuale.
I dati esposti in questo rapporto verranno presentati al World Education Forum che si terrà in Corea del Sud la prossima settimana: le Nazioni Unite convocheranno una conferenza con sugli obiettivi di “global education” da raggiungere entro il 2030.