Pensioni, Padoan rassicura l’Europa
Potrebbe arrivare sul tavolo del Cdm convocato per lunedì il testo del decreto legge con il quale il Governo restituirebbe la quota di perequazione delle pensioni bloccata dal Governo Monti. Sarebbe servito un pò di tempo in più – si apprende da fonti – per mettere a punto “tecnicamente” la norma. Per questo lo slittamento da venerdì prossimo a lunedì.
Bruxelles intanto torna a chiedere di andare avanti con le riforme riuscendo al tempo stesso a risolvere il problema delle pensioni. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, ha infatti annunciato che: “Il Governo italiano ha chiesto di fare un aggiustamento più basso nel 2016 anche per sostenere le previste riforme strutturali, la Commissione considera la richiesta accettabile in base alle regole e monitorerà l’attuazione puntuale delle riforme”.
Infatti, il nostro Paese aveva incluso all’interno del Def assai più ridotta correzione del deficit strutturale una (da 0,5 a 0,1 punti di Pil), spiegando poi che la serie di riforme porteranno aumenti del Pil proprio per 0,4%. E sembra che tale benificio servirà ad evitare l’aumento dell’Iva e delle accise. Previsioni ed effetti che, a quanto pare, la Commissione sembra definire “plausibili”.
Pensioni, revisioni assegni assai costosa
Il tema pensioni rimane comunque l’argomento di maggiore interesse per le parti in gioco. Secondo i dati attualmente circolanti, la sola revisione degli assegni 2015 costerebbe infatti la bellezza di 1,9 miliardi di euro, 0,2 in più rispetto al tesoretto del governo conteggiato nel Def grazie allo scarto di 0,1% punti Pil. Un bel problema per i tecnici del Tesoro.
Pier Carlo Padoan, impegnato anche in Europa, ha cercato di spiegare la situazione ai colleghi Moscovici e Dombrovskis, al fine di mettere bene in chiaro un concetto: l’obiettivo del governo è quello di rispettare la sentenza della Corte e al tempo stesso i vincoli dell’Unione Europea. E, come già accennato, la via più percorribile per far ciò è un rimborso progressivo.
Pensioni, interviene Boeri
Sulla vicenda pensioni si è espresso poi Boeri, presidente dell’INPS, sostenendo che l’istituto è assolutamente pronto a fare la sua parte. Il presidente si augura però che “ci sia equità tra generazioni”, e che quindi l’azione di governo possa essere tanto efficace quanto ponderata. Boeri continua dicendo che bisogna “decidere se l’importo grava sui pensionati o sui contribuenti”, specificando però al tempo stesso che la scelta di questa nuova manovra “comporta aspetti redistributivi molto rilevanti. Spero ci sia equità non solo intragenerazionale con contributi più alti da redditi più alti, ma anche intergenerazionale. Non si possono chiedere prelievi ulteriori a chi è destinato ad avere prestazioni future più basse”.