Brasile: 42mila morti “ammazzati” in un anno
Brasile: secondo un rapporto dell’UNESCO, che si riferisce al 2012, nel paese sudamericano sono state 42mila le vittime di omicidio compiuto con armi da fuoco.
115 omicidi al giorno
Stando a un rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) le vittime di omicidio compiuto con armi da fuoco in Brasile, in un solo anno (il rapporto si riferisce al 2012), sono state 42 mila, 115 al giorno; il livello più alto registrato da 35 anni a questa parte.
Le vittime di omicidio compiuto con pistola sono 22 su 100mila abitanti, mentre le vittime di omicidio compiuto con armi da fuoco in generale sono 20,7 ogni 100mila abitanti, appunto il livello più alto sin dal 1980. Dal 1980 al 2012, le vittime di omicidio compiuto con pistola sono aumentate del 400%, mentre le vittime di sparatorie sono aumentate del 460%. Colpiti, soprattutto, i più giovani (15-29 anni): rappresentano il 59% delle vittime giornaliere.
Salete Valesan, direttore del Latin American Social Sciences Institute (FLACSO), ha rilevato, commentando i risultati del rapporto, che: “un ambiente culturale che convalida le pratiche violente insieme alla grande quantità di armi da fuoco (Il rapporto suggerisce che in Brasile ci siano 15,2 milioni di armi da fuoco di cui 8,5 milioni non sono registrati; secondo una recente stima almeno 3,8 milioni sarebbero nella mani della criminalità, ndr), permettono al Brasile di avere tassi di omicidio equivalenti se non superiori a quelli dei paesi in situazioni di guerra o conflitto civile armato”.
Un problema sudamericano
Un morto “ammazzato” su 5 in tutto il mondo è o brasiliano, o venezuelano, o colombiano; i 3 paesi insieme contengono meno del 4% della popolazione mondiale totale. Secondo Homicide Monitor, in America Latina e Caraibi, si verifica un terzo di tutti gli omicidi che avvengono nel mondo, nonostante la loro popolazione equivalga all’8% a quella dell’intero globo.
Il triste primato di paese con il più alto tasso di omicidi tocca al Brasile dove, nel 2012, ci sono stati 56.337 omicidi (non considerando solo quelli con armi da fuoco), in Venezuela se ne sono verificati 16.072, in Colombia “solo” 15.733 (le persone uccise in tutto il mondo, nel solo 2012, sono state circa 437mila).
Dei primi 20 paesi per numero di omicidi, 14 si trovano o in America Latina o nei Caraibi: più di 130 città latino-americane hanno tassi d’omicidio che si aggirano intorno alle 25 vittime ogni 100mila abitanti (Gran Bretagna: 1,2 ogni 100mila abitanti; Usa: 4,7 ogni 100mila), la metà delle vittime ha tra i 15 e i 29 anni.