Rimborso pensioni, le reazioni a Renzi Brunetta (FI): “Imbroglio inaccettabile”
Arrivano le prime reazioni alla norma annunciata dal premier Matteo Renzi a proposito del tema pensioni, a seguito della sentenza della Consulta che ha bocciato la riforma Fornero sul tema del blocco dell’indicizzazione, creando un buco nel bilancio statale e non pochi grattacapi per l’attuale governo, impegnato così a tappare le falle create dalla norma messa a punto dal governo Monti.
Il premier, intervenendo al programma televisivo RAI L’Arena, ha precisato il succo della proposta dell’esecutivo: un rimborso di 500 euro per tutte le pensioni tra i 1500 ed i 3 mila euro, cioè la fascia più bassa dei pensionati interessati dal provvedimento di risarcimento disposto dalla sentenza della Corte Costituzionale, che sarebbe quantificabile in circa 4 milioni di persone. Una misura per la quale – spiega Renzi – “serviranno due miliardi”, inizialmente dirottati a misure per contrastare la povertà, come il sostegno ai cosiddetti “incapienti”.
A calcolare con più precisione le cifre della misura proposta da Renzi è la Cgia di Mestre, che spiega che il rimborso sarà pari a circa l’11% del totale effettivamente spettante, lasciando fuori dalla platea dei destinatari circa un milione di pensionati.
Se @matteorenzi restituisce solo 2 di 18 miliardi, vuol dire che 16 li toglie dalle tasche dei pensionati. È un imbroglio inaccettabile
— Renato Brunetta (@renatobrunetta) 17 Maggio 2015
Rimborso pensioni, le prime reazioni
Di “imbroglio inaccettabile” parla il forzista Renato Brunetta, sottolineando che “Renzi restituisce solo 2 milioni su 18, rubandone altri 16 ai pensionati italiani”. Poi Brunetta contesta anche l’intervento in RAI, sul quale presenterà anche un’interrogazione parlamentare: “A due settimane dalle elezioni regionali, in pieno regime di par condicio, non è tollerabile che il premier Matteo Renzi si accomodi in solitaria nel salotto della domenica pomeriggio di Raiuno con un ampio spazio tutto suo, senza alcun contradditorio”.
Duro anche il commento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che se la prende con il sottosegretario Enrico Zanetti, strenuo difensore della necessità di non rimborsare tutti i pensionati: “Caro Zanetti, se il blocco delle indicizzazioni ha risparmiato le pensioni anche inferiori a quelle colpite fu solo merito di una nostra battaglia in Commissione, perchè voi volevate bloccare anche quelle da 500 euro”. E chiosa: “Avete fatto solo danni e avete giocato sulla pelle degli italiani. Ora che la giustizia sta prevalendo fate almeno una cosa buona: state zitti”.
Più accomodante Marco Cesa, segretario UDC: “La decisione di rimborsare quattro milioni di persone costituisce un passo importante, si tratta di un primo approccio al nodo pensioni che richiede un alto livello di attenzione e pragmatismo da parte del governo. Malgrado ciò non può dirsi risolto il problema. Occorrerà infatti procedere immediatamente per l’individuazione di un percorso che soddisfi appieno la decisione assunta dalla Consulta e che preveda la restituzione di quanto dovuto da parte dello Stato a quei cittadini privati illegittimamente dei loro risparmi”.
Arrivano anche le reazioni da parte dei sindacati. “Bene che si cominci ad affrontare il problema dalle pensioni medio-basse, ma Renzi non se la può cavare solo con un bonus una tantum”, è il pensiero di Carla Cantone, segretario dei pensionati Cgil. Che aggiunge: “Sicuramente è meglio di niente ma la questione aperta non può finire né qui né così. Farebbe bene a confrontarsi con noi per non fare errori”.
Parla anche Giuseppe Cardinale, ex manager Standa primo a “portare in tribunale” la riforma Fornero. Intervistato dal Corriere della Sera, Cardinale si dichiara insoddisfatto della proposta avanzata dal premier: “Questo mi sembra un contentino elettorale”. E aggiunge invece quanto si aspettava: “Più di 2.000 euro lordi. Questo è il valore della mancata indicizzazione come calcolato sulla mia pensione. Il mio lordo è pari a 2.100 euro al mese. Noi pensionati vogliamo soltanto concretezza e giustizia. La Corte costituzionale ha parlato chiaro”.
A parlare di vera e propria “sentenza sabotata” è invece Riccardo Troiano, legale per conto di Federmanager e ManagerItalia e patrocinatore della causa di un pensionato di Palermo. Intervisto dal Quotidiano Nazionale, Troiano spiega: “La soluzione annunciata dal presidente del Consiglio, se dovesse trasformarsi in un decreto-legge, sarebbe un vero sabotaggio della sentenza della Corte costituzionale, un pasticcio che danneggia tutti. Peggio di così non si potrebbe fare”. E aggiunge: “Prevedo milioni di ricorsi. Io spero ancora che il presidente del Consiglio stesse parlando di acconto e non di cifra complessiva”.