Adeguamento pensioni: via libera del Cdm al decreto legge
Via libera del consiglio dei ministri al decreto legge sulle pensioni dopo la sentenza della Consulta. Il decreto sulle pensioni, spiega il premier Matteo Renzi, contiene una misura che consentirà dal primo di giugno di liquidare tutte le pensioni al primo giorno del mese”. Il capo del governo va poi nel dettaglio. “Vi ricordate quella meravigliosa parentesi rosa del Def, la differenza tra 2,5 e 2,6% di deficit che voi giudicavate inesistente? C’era ma la utilizziamo per le pensioni per un totale di 2 miliardi e 180 milioni che andranno a 3,7 milioni di pensionati. Se tu prendi 1700 euro lordi di pensione, l’1 agosto il bonus Poletti darà 750 euro, se 2200euro sarà di 450 euro, se 2700 sarà di 278 euro. È un una tantum. C’è anche il tema dell’indicizzazione dal 2016: all’anno quello che guadagna 700 euro avrà 180 euro di rivalutazione, 15 euro al mese per gli assegni da 2.200 sono 99 euro e per quelli da 2.700 avrà 60 euro all’anno, 5 euro al mese”. Ad essere esclusi saranno i pensionati con assegno sopra 3.200 lordi al mese.
“Le normative del passato sono intervenute in modo troppo rigido sulle pensioni” aggiunge Renzi “Ci sarà prossimo intervento entro la legge di stabilità, per lasciare maggiore flessibilità in uscita e dare un pò più di spazio a chi vuole andare in pensione prima rinunciando a parte dell’assegno”. Inoltre, spiega il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, “l’aumento di reddito tramite pensione diventa permanente”.
Non manca una critica al governo Monti (autore della norma bocciata dalla Corte) e alle opposizioni che hanno criticato la scelta del governo di non rimborsare tutti. “Suona paradossale la critica in bocca di chi l’ha votata: noi facevamo altri mestieri, io tappavo le buche a Firenze. È il colmo che ora dicano che bisogna restituire tutto, è ridicolo. Noi siamo qui a correggere errori di altri”.
Rimborso pensioni e gli 80 euro pre-europee
I maligni diranno che si tratti di una mossa totalmente speculare, simile – per tempistica – a quella degli 80 euro pre-elezioni europee 2014. Ma stavolta c’è una sentenza della Corte Costituzionale che accelera i tempi. “Non siamo la vecchia politica. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Dobbiamo decidere e lo faremo”, è il piglio decisionista di Renzi.
Criterio di progressività
La sentenza costituirebbe un buco da 10 miliardi di euro, per questo Renzi avrebbe deciso, in accordo col Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, di risolvere nell’immediato il nodo dei pensionati più poveri (nell’ottica di una solidarietà intergenerazionale): 3 miliardi per quindi riprendere la politica economica espansiva che aiuti investimenti e consumi, anche nell’ottica di un quadro economico globale favorevole (cambio euro dollaro basso e, soprattutto, prezzo del petrolio ai minimi, il quale facilita i costi di trasporto abbassando quindi i prezzi complessivi dei beni e servizi). Verranno escluse, perciò, le pensioni pari 8 volte al trattamento minimo, ma comunque vi sarà, come nella tassazione, un rapporto di progressività: fino a 1.500 euro (soglia storicamente fatale per Renzi e co.) vi sarà un recupero totale. Oltre, il recupero della pensione sarà progressivamente minore, in quanto il reddito crescerà.
Pensioni, Berlusconi: “Iniziativa Renzi è inaccettabile”
“L’iniziativa di Renzi sulle pensioni è assolutamente inaccettabile”: lo ha detto Silvio Berlusconi a margine di un incontro a Saronno (Varese). “La sentenza della Consulta è stata chiara – ha proseguito -, bisogna restituire a tutti i pensionati quello che a loro è stato tolto e che la Corte ha giudicato non corretto”.
Pensioni, sindacati all’attacco
La risposta del Governo sulla sentenza della Consulta sul blocco delle indicizzazioni sulle pensioni superiori a tre volte il minimo è “inadeguata e insufficiente” afferma la Cisl con il segretario confederale Maurizio Petriccioli. Il decreto, dice, restituisce in media solo 1/6 degli importi complessivamente dovuti. Dello stesso parere la Uil “le decisioni del Governo sui rimborsi per le pensioni superiori a tre volte il minimo la cui indicizzazione era stata bloccata dal Salva Italia «non rispondono a nessuna delle indicazioni contenute nella sentenza della Consulta” dice il segretario confederale Domenico Proietti.
Daniele Errera