Pensioni, Poletti: “Non ci siamo fatti alcuno sconto”
Il ministro Poletti affronta il nodo pensioni e afferma: “Non ci siamo fatti alcuno sconto. Ci siamo assunti la responsabilità di decidere e di non fare giochetti come non raramente è capitato in questo Paese. Abbiamo detto con chiarezza quello che si poteva fare nel contesto dato, nel rispetto della Consulta e nelle compatibilità economiche possibili”. “Effetti sulle elezioni? I cittadini sanno capire come sono andate le cose”.
Intervistato da Repubblica Poletti parla di “staffetta generazionale” per spiegare l’obiettivo del governo con la prossima mini-riforma delle pensioni: rendere più flessibile l’età del pensionamento per consentire ai più giovani di entrare nel mercato del lavoro.
Indicizzazione pensioni
Su come cambierà l’indicizzazione delle pensioni, il ministro spiega: “Adotteremo lo schema già introdotto dal governo Letta. Se avessimo adottato il sistema in vigore prima della Fornero avremmo dato più soldi alle persone con le pensioni più alte e meno a quelle con le pensioni più basse. Noi abbiamo ribaltato il modello: chi prende di meno avrà una rivalutazione maggiore, chi prende di più il contrario. Una scelta di equità”.
Età pensione, Poletti: “Faremo simulazioni necessarie”
“Nella legge Fornero – spiega il ministro del lavoro Poletti – penso ci sia un elemento di rigidità strutturale che in fondo non è nemmeno utile. Nel nostro Paese ci sono persone che vorrebbero andare prima in pensione sapendo che questa scelta potrà richiedere loro un sacrificio”, “dobbiamo trovare una strada che permetta di non scaricare i costi sulle casse pubbliche ma consenta una flessibilità in uscita con una penalizzazione dell’assegno futuro”.
Alla domanda su da che età si potrà andare in pensione, Poletti replica: “È presto per discuterne. Dovremo fare tutte le simulazioni necessarie”.