Pensioni, Renzi chiede “più flessibilità”. Boeri: “Buona la scelta del governo per i rimborsi”

Pubblicato il 20 Maggio 2015 alle 12:49 Autore: Giulia Angeletti
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È il tema più discusso di questi ultimi tempi, nonché il nodo più spinoso da sciogliere: stiamo parlando – naturalmente – delle pensioni e della nuova proposta avanzata dal premier Renzi e approvata anche da Tito Boeri, presidente dell’Inps, al fine di risolvere l’ingente problema dei rimborsi. Infatti il governo – dopo la bocciatura della legge Fornero – si è visto stretto tra obblighi comunitari e doveri nei confronti dei cittadini, quegli stessi cittadini che tra meno di quindici giorni saranno chiamati alle urne per le elezioni regionali.

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Renzi: “Non bisogna restituire tutto, la norma va riscritta”

Ieri sera il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ospite a Porta a Porta, ha parlato a lungo di pensioni e illustrato le soluzioni proposte dal governo a seguito dell’attuazione del decreto sui rimborsi. La sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Fornero è parte del problema, poiché impone una revisione della riforma del sistema pensionistico difficile da attuare, ma Renzi, a poche settimane dalle elezioni regionali, si è mostrato fiducioso e risolutivo: “La sentenza della Consulta avrebbe imposto al governo di ripagare 18 miliardi di euro, ma i cittadini sanno che non ha senso spendere 18 miliardi per dare i rimborsi anche a chi sta abbastanza bene o bene. La Corte Costituzionale non dice che bisogna restituire tutto, dice che quella norma va riscritta”, ha chiarito ieri durante la trasmissione di Bruno Vespa. Ha poi confortato gli italiani dicendo che ci sono 3 milioni e 700 mila cittadini “che dal primo di agosto avranno più soldi. Nessuno perderà soldi. L’impegno del governo è chiaro ed è: liberiamo dalla Fornero quella parte di popolazione che accettando una piccola riduzione può andare in pensione con un po’ più di flessibilità. L’Inps deve dare a tutti la libertà di scelta”. Ma qual è, in concreto, la soluzione proposta dal governo?

tito boeri pensioni

 

Le novità sulle pensioni e il parere di Tito Boeri

Ecco come il governo intende risolvere il problema della restituzione dei soldi ai pensionati, quell’enorme voragine di 18 miliardi di euro. La soluzione – secondo la proposta di legge firmata dal presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano e dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta – sarebbe quella della flessibilità. Ciò vuol dire che verrebbe data ai cittadini la possibilità di scegliere quando andare in pensione, tra i 62 e i 66 anni, con diverse condizioni: se infatti il lavoratore sceglierà di arrivare al termine massimo percepirà una pensione più alta, mentre chi sceglierà di smettere prima vedrà la sua pensione decurtata del 2% per ogni anno di anticipo. “L’impegno del governo è chiaro ed è: liberiamo dalla Fornero quella parte di persone che, accettando una piccola riduzione, può andare in pensione con un po’ più di flessibilità. Bisogna dire che se tu vai in pensione a questo livello prendi ‘x’. Se vai in pensione a questo altro livello, prendi questo. Scegli tu!”, ha spiegato il premier in parole povere. C’è solo un altro – non trascurabile – problema: i costi di questa soluzione auspicata sia dal governo che da Tito Boeri, il quale ha annunciato che per giugno tale “buona” proposta sarà completa e dettagliata. A oggi secondo l’Istituto che lo stesso Boeri presiede, l’Inps, la nuova legge ha dei costi non irrilevanti; andare in pensione a 62 anni costerebbe allo Stato 45 miliardi di euro, ma Boeri ha delle proposte concrete che potrebbero abbassare il peso della nuova riforma, come ad esempio quella di calcolare le pensioni più alte con il metodo contributivo.

 

Padoan: “Stiamo facendo il massimo”. E Grillo sperava in una “buccia di banana”

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato ieri riguardo l’attuazione del decreto sui rimborsi  pensionistici a Mix 24: “Ci saranno molti ricorsi, li vedremo, ma riteniamo la nostra linea giusta. Abbiamo fatto il massimo possibile nei vincoli di bilancio compatibili”. Dall’altra parte c’è sempre il premier Renzi che, anche lui, sostiene di aver recuperato credibilità di fronte a quelle istituzioni europee che richiedevano all’Italia un rapido intervento sciogli-nodo sulle pensioni. L’Europa, in effetti, sembra aver dato il suo consenso. Restano comunque le problematiche di cui sopra, ma il governo continua con il suo atteggiamento ottimista, dimostrato anche dalla risposta che il premier ha dato al leader del Movimento 5 Stelle. “Grillo sperava che questa fosse la buccia di banana del governo, ma gli è andata male…mi dispiace caro Beppe, ritenta e sarai più fortunato”.

L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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