M5S, Di Maio e Casaleggio ai ferri corti per l’indicazione del capo comunicazione alla Camera

Pubblicato il 21 Maggio 2015 alle 14:00 Autore: Felice Tommasino

M5S, Grillo e Casaleggio sempre più deboli. I fondatori del MoVimento che più di ogni altro ha sconquassato gli equilibri della politica italiana sembrano ormai essere ai ferri corti con quelli che della loro creatura sono il cuore pulsante. Secondo quanto riportato in un articolo de La Stampa nel M5S sarebbero in molti a cospirare contro i padri fondatori.

L’ultima imposizione, o almeno ritenuta tale da quasi tutti gli osservatori della politica di casa nostra, è stata l’istituzione dell’organo interno del Movimento ribattezzato ‘Direttorio’. Ebbene, sarebbe da ricondurre proprio a quella decisione il sintomo ultimo dell’ormai logoro potere di Grillo e Casaleggio nel M5S.

Di Maio sempre più forte

Uno degli esponenti di punta del Movimento, Luigi Di Maio ha già dimostrato di avere il carisma e i mezzi per dar vita a gruppi parlamentari dotati di spazi di autonomia notevoli tra i pentastellati: a dimostrazione di ciò il voto sulla legge sugli ecoreati che tanti malumori ha suscitato nel M5S.

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Luigi Di Maio

Il ruolo chiave di capo comunicazione alla Camera

Ma il punto del contendere, tra il direttivo e i fondatori del Movimento, è ora un altro: la sostituzione del capo della comunicazione alla Camera. La nomina per questa carica nel M5S è stata sempre effettuata da Grillo e Casaleggio, stoppando sul nascere ogni possibile interferenza da parte dell’assemblea.

Il ruolo, finora ricoperto da Ilaria Loquenzi, è di quelli delicati: mantenere i rapporti tra i parlamentari del MoVimento e la base operativa con sede a Milano. A lei il compito inoltre di scegliere i parlamentari da mandare in tv.

Via la Loquenzi

Proprio sulle scelte di Loquenzi sono cadute le perplessità dell’assemblea. Perplessità finora più o meno celate ed ora mostrate a gran voce al cospetto di Gianroberto Casaleggio, a Milano appunto. La discussione non sembra essere stata delle più pacate tanto che il co-fondatore del M5S avrebbe risposto: “Ora basta, mi avete seccato. Se volete mandare via lei vado via anch’io e vi lascio al vostro destino”.

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Ilaria Loquenzi

L’assemblea propone Silvia Virgulti

Parole che mal celano la tensione figlia della debolezza cui abbiamo accennato sopra. L’assemblea, Di Maio in prima in linea, avrebbe già in mente il nome per sostituire la Loquenzi. Si tratterebbe di Silvia Virgulti, parmense politicamente molto vicina al vicepresidente della Camera.

immagine della coach tv del movimento 5 stelle durante una esercitazione

Sul suo nome Casaleggio ha sempre espresso parere contrario. A fargli eco però, ci sarebbe soltanto il suo fedelissimo Rocco Casalino. La scalata di Di Maio, se di tale si può parlare, è appena iniziata. Il potere dei padri fondatori del M5S sembra sempre più logoro.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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