Sinistra al bivio: Partito del Lavoro o Coalizione Sociale?
Con il Pd in mano a Matteo Renzi, pronto a trasformarlo nel Partito della Nazione, gli esponenti della sinistra dem cominciano a pensare al futuro. Che sarà lontano dal Pd ma che presenta comunque molte incognite. I progetti in ballo infatti sono due, con protagonisti che vengono dallo stesso recinto politico ma che hanno idee di sinistra molto diverse. A contrapporsi , come spiega Fabio Martini su La Stampa, sono “Il partito del lavoro” di Stefano Fassina e Susanna Camusso e la ormai ben nota “Coalizione Sociale” di Maurizio Landini, sponsorizzata dall’ex Pd Pippo Civati e Nichi Vendola.
Tra la leader Cgil e il segretario Fiom però, si sa, non corre buon sangue. In un’intervista all’Huffington Post Camusso ha suonato il de profundis per la creatura di Landini che verrà battezzata il 6/7 giugno attraverso un’assemblea. Difficile quindi che le due sinistre faranno fronte comune contro Matteo Renzi.
Il futuro di quest’area – scrive Martini – dipenderà anche dai risultati delle Regionali del 31 maggio. Certo, molto dipenderà dalla percentuale che otterrà in Liguria la coalizione anti-Pd guidata dal «fuoriuscito» Luca Pastorino. Ma una variabile finora trascurata riguarda le altre tre regioni rosse nelle quali si voterà: Toscana, Umbria e Marche. A novembre in Emilia-Romagna la fuga dalle urne di centinaia di migliaia di elettori di sinistra fu attribuita principalmente allo scandalo dei rimborsi elettorali e ora sarà interessante misurare se una analoga la disaffezione interesserà l’elettorato progressista di queste regioni. Un termometro sia per Renzi che i suoi avversari a sinistra”.