Boschi: “Entro giugno tutti i decreti fiscali”
“Quando siamo saliti al governo mancavano 889 provvedimenti per dare attuazione alle riforme di Monti e Letta, ora siamo sotto i 300. La percentuale di attuazione è del 71,5%. È stato un grande lavoro, fatto da noi e da tutti i ministri”. Lo afferma al Sole 24 Ore, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. “Entro giugno – annuncia il ministro – arriveranno anche gli ultimi decreti fiscali. Il lavoro sta procedendo con grande efficacia” mentre sul Jobs act fa sapere: “Al primo consiglio di giugno porteremo gli ultimi decreti che mancano. Tempi un pò più lunghi, ovviamente, per la riforma della Pa, ma qui dobbiamo aspettare l’approvazione della legge in Parlamento. Poi i decreti saranno varati con grande rapidità perchè già ci stiamo lavorando”.
Boschi: “Pensioni? Non obbligatorio restituire tutto a tutti”
“La sentenza della Corte – dice il ministro sul caso delle pensioni – non obbliga a restituire tutto. Si limita ad affermare che le modalità del blocco dell’indicizzazione adottato dal governo Monti non erano legittime. Noi siamo intervenuti subito. E ci sono quasi 4 milioni di pensionati che vedranno arrivare dei soldi. Diamo e non togliamo”. Sulla scuola, Boschi afferma che “la fiducia è l’estrema ratio, ma i tempi sono stretti. Pronti al dialogo senza svuotare la riforma”.
Boschi: “Sul Senato possibile riaprire confronto con Forza Italia”
Sul nuovo Senato, Boschi fa notare: “Finora abbiamo sempre dimostrato di avere le maggioranze necessarie. Noi stiamo dialogando con la minoranza interna sulla riforma del Senato. Non escludo che si possa trovare un punto di sintesi accettabile da tutti. Non escludo nemmeno che Forza Italia, o una parte di essa, possa riaprire un confronto con noi sulle riforme costituzionali”. Segnali in questo senso Boschi non ne ha ma “noto solo – precisa – che i senatori forzisti non solo le hanno già votate, ma hanno anche contribuito a scriverle. Vediamo se dopo il voto ci saranno novità”. Sui tempi di approvazione della riforma, Boschi assicura: “Prima dell’estate. È una seconda lettura ed è un testo che i senatori conoscono. Il nostro obiettivo è arrivare al referendum nel 2016. Questa è una scelta chiara del governo: la parola finale deve spettare ai cittadini. Le elezioni – sottolinea però – saranno nel 2018 alla scadenza naturale della legislatura. E nel 2017 noi avremo il Congresso”.