Alitalia, gli italiani hanno speso 7,4 miliardi per salvarla dal 1974 ad oggi
Il salvataggio di Alitalia sarebbe costato molto ai contribuenti, secondo Mbres (ufficio studi di Mediobanca): il calcolo si aggirerebbe sui 7,4 miliardi, rintracciabili sotto la voce di aumenti di capitale, cassa integrazione, amministrazione straordinaria e tanto altro.
Alitalia ha vissuto due grandi epoche: la prima, quella statale, rintracciabile tra il 1974 e il 2007, ha prodotto debiti per ‘soli’ 3,2 miliardi. Gli aumenti di capitale da parte del Ministero del Tesoro, invece, hanno riguardato quasi 5 miliardi. Quindi altre cifre, spiegate dall’ufficio studi di piazzetta Cuccia: 245 milioni come contribuiti a valere sul fondo europeo per l’addestramento dei piloti da parte di Roma, altri 210 milioni da parte di Fintecna per puntellare Alitalia Servizi. C’è da evidenziare anche che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha incassato 972 milioni grazie al collocamento di azioni dell’aerolinea in Borsa, 862 milioni di tasse e 242 come dividendi.
Ma dalla crisi del 2007 la situazione di Alitalia è sempre più peggiorata. Sempre più giù. La cordata di Banca Intesa non è riuscita a salvare una drammatica situazione, dopo che il Governo Berlusconi aveva rifiutato la join venture con Air France. Negli ultimi 7 anni, presi in analisi da Mbres, sono usciti ben 4,1 miliardi di euro da parte delle casse statali. Un importo maggiore dei precedenti 33 anni. Le voce, come già sottolineato, riguardano la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (660 milioni), il reintegro all’80% degli stipendi rimasti a terra (1,2 miliardi), un miliardo in fumo per via della rinunzia al rimborso del prestito ponte, quindi i 75 milioni versati dalle Poste Italiane per far unire Alitalia ad Etihad. I calcoli di Mediobanca su Alitalia sono incredibili: dal 1974 ad oggi gli italiani hanno pagato 125 euro a testa per la compagnia aerea nazionale.
Daniele Errera