Minoranza Pd all’assalto di Renzi: “Quelle riforme vanno cambiate”
La guerra dentro il Pd è cominciata da un pezzo. Dalla fine del 2013, quando Renzi vinse il congresso travolgendo Cuperlo e Civati. Poi, con la sostituzione di Letta a Palazzo Chigi, la situazione in casa dem si è fatta più pesante. Adesso la minoranza, sempre più organizzata, chiede cambi di rotta su alcuni temi fondanti per l’esecutivo. Anche al costo di votare contro la fiducia.
Scuola, riforma della Costituzione, legge elettorale, nuovo Senato e riforma del lavoro. I temi ci sono. E sono anche molti. Renzi li sta affrontando uno a uno, contemporaneamente. Male, secondo la minoranza del Pd. Parla Gianni Cuperlo: “Direi che è tempo di finirla con questa storia dei gufi e di agguati al premier. La prima cosa è una sciocchezza, la seconda una canagliata. Penso che avere strappato 5 regioni su 7 sia un risultato importante, ma che non si possa ignorare di aver perso la metà dei voti di un anno fa. Siamo tornati alla percentuale delle politiche e questo dovrebbe impegnare tutti, maggioranza e minoranze, a una discussione seria”.
Cuperlo: “Non rimpiango la vecchia ditta, però…”
Cuperlo parla della sinistra organizzata. Dentro il Pd, fortemente ancorata alla tradizione rossa: “Renzi deve capire che una parte del Pd si batte per una sinistra di governo, aperta, inclusiva. Sono persone che non si adattano ad applaudire scelte che in passato hanno contrastato. Dipingere questo sentimento come il morto che afferra il vivo non aiuta a vedere dove siamo e temo precipiti il premier in una playstation”.
Poi Cuperlo si interroga su ‘che Paese’, assicurando di restare dentro il Pd: “Voglio un chiarimento su come si sta dentro un partito. Sono io a dire a Renzi: pensi che un tema del genere sia una questione solo di disciplina o non è tempo di discutere sull’idea di Paese, sui principi e sulle forze con cui presentarci agli elettori quando verrà il momento? Non rimpiango la vecchia ditta, sono per percorrere strade nuove perché resto convinto che senza una sinistra della speranza questo partito sbanda”.
Le riforme – La ’Buona Scuola’ non piace così com’è alla minoranza Pd. Riscrivere completamente l’articolo 10 del ddl Scuola, sul piano straordinario di assunzioni, così da prevedere l’assunzione anche degli abilitati Tfa. Un piano, insomma, pluriennale quello a prima firma di Gotor. Sulla legge elettorale parla, invece, Roberto Speranza: “Va bilanciato”, sostiene. Altre modifiche, quindi, al Senato, al Titolo V ed alle altre iniziative che Renzi sta mettendo in piedi. Ma è l’idea politica alla base del segretario Pd, quella del cosiddetto ‘Partito della Nazione’ che non sta bene alla minoranza Pd. “Il partito della nazione è superato Ora dobbiamo ricostruire il Pd”, ha affermato Andrea Orlando, Ministro della Giustizia del Governo Renzi.