Moody’s, l’Italia può crescere del 2% nel 2015
Renzi e Padoan spinti da Moody’s. Nel “Global Macro Outlook 2014-15”, l’agenzia di rating prevede una crescita del nostro paese tra l’1 e il 2%. Tutto dipenderà certo dalle riforme strutturali (come quella del lavoro) che dovranno essere portate a termine dall’esecutivo in tempi brevi, ma la ventata di ottimismo che arriva dai suddetti analisti, è notevole. Eppure la stessa agenzia di rete, nel recente passato insieme a Standard & Poor’s e Fitch, non era stata per niente benevola nei confronti del Bealpaese additato per i suoi conti pubblici in rosso.
Sempre secondo quanto rilevato da Moody’s, l’Italia dovrebbe essere l’unico paese a migliorare le proprie condizioni economiche nell’Eurozona rispetto alle stime di febbraio. Sul fronte della disoccupazione, per esempio, è previsto un calo dal 13-14% dello scorso anno a 12-13% del 2014. In generale, però, l’anno venturo dovrebbe essere positivo per la maggior parte dei paesi dell’Eurozona dove non ci sarà più “una frattura fra paesi periferici e core”: “Spagna, Portogallo e Irlanda”, sottolineano gli analisti, hanno fatto “notevoli progressi sul fronte delle riforme e degli aggiustamenti di bilancio”.Moody’s prevede che comunque la ripresa del Prodotto interno lordo in Eurozona sarà piuttosto lenta: 1% del 2014 e 1,5% del 2015.
Nel pomeriggio è arrivato anche l’allarme da parte del presidente della Bce, Mario Draghi: un euro forte in presenza di bassa inflazione è “motivo di grande preoccupazione”. La Bce, ha aggiunto lo stesso Draghi, “monitorerà molto attentamente le possibili ripercussioni sia dei rischi geopolitici, sia del tasso di cambio”. Infine, ha invitato i paesi dell’Eurozona a non mollare sul percorso delle riforme perché “azioni decisive servono in quei Paesi che hanno squilibri eccessivi”. Intanto l’Euro si rafforza ancora nei confronti del dollaro sfiorando quota 1,40 dopo la decisione della Bce di lasciare invariati i tassi d’interesse.