Lavoro, quasi 7 milioni tra disoccupati e sfiduciati
Sale l’occupazione in Italia, ma resta alto il numero di inoccupati. Secondo i dati ISTAT del primo trimestre 2015, in Italia ci sono 3.3 milioni di persone disoccupate. A queste, vanno aggiunti altri 3.5 milioni di persone sfiduciate, ovvero disposte a lavorare ma non più in cerca di occupazione. Dati che portano ad un numero complessivo di quasi 7 milioni di persone – di cui quasi metà under 35 – che restano a casa.
I dati mostrano che, a fronte di un incremento di 133 mila occupati nel primo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo di un anno fa, è aumentato anche il numero di lavoratori “potenziali”, persone disponibili a lavorare ma non in cerca: -300 mila rispetto a 12 mesi fa. Il picco di questo dato si registra nel mezzogiorno: su 3.55 milioni di sfiduciati, ben 2.28 (+200 mila) sono al Sud.
Lavoro, crescono gli sfiduciati
Secondo i dati ISTAT, meno di due terzi degli italiani compresi tra 15 e 64 anni si trovano nel mercato del lavoro, comprendendo quindi sia chi lavora sia chi è ancora in cerca. La percentuale – pari al 63.9% – è di quasi 10 punti inferiore alla media europea (72.3%). Forte l’impatto del basso tasso di attività femminile (54,4%), di oltre 12 punti inferiore alla media Ue.
L’Eurostat inoltre evidenzia il basso tasso di laureati che trovano lavoro entro 3 anni dal conseguimento del titolo. Qui, il gap con l’Europa è ancora superiore: i giovani italiani tra i 20 ed i 34 che lavorano a tre anni dalla laurea sono il 49.6%, quasi 30 punti in meno rispetto al 78.2% della media europea.