Landini: “Via alla Coalizione Sociale”
Da ieri è in corso la due giorni organizzata da Maurizio Landini al centro congressi Frentani, Roma. Si tratta del lancio ufficiale, annunciato già a metà maggio, del progetto della “Coalizione Sociale”. La struttura della due giorni, alla quale sono invitate associazioni di varia estrazione (Libera, Gruppo Abele, ecc) ma non partiti politici, ricalca la Leopolda di Matteo Renzi: brevi relazioni mattutine e poi gruppi di lavoro. Quattro macrotemi. ‘Unions’, per tornare alle origini e cercare di ritrovare un sindacato, laddove oggi è sempre più debole che quasi non esiste più. “Saperi”, per discutere anche delle mobilitazioni contro la ‘Buona scuola’ di Matteo Renzi. “Città”, per parlare di emergenza casa e non solo. “Economia, politiche industriali e ambiente”, per affrontare tutto il resto. Sempre con un occhio molto critico contro le riforme renziane.
“Vogliamo ricostruire la politica con la P maiuscola”, spiega Landini alle telecamere. Mafia capitale? “E’ sotto gli occhi di tutti che siamo di fronte ad un sistema di corruzione che non riguarda solo Roma. Io vengo dall’Emilia Romagna e, come si sa, in questi anni sono successe cose gravi anche lì con la ‘ndrangheta che cerca di controllare il mercato edile e il settore delle costruzioni pubbliche e private”. “Fanno bene ad avere paura di quello che stiamo facendo, lo devono proprio avere il timore”.
Ma che cos’è, nei fatti, questa “cosa rossa” che si pone come obiettivo lo sfondamento nell’elettorato di sinistra deluso dal Pd di Renzi? “La Coalizione sociale va nel senso di costruire delle pratiche e di ricostruire una cultura politica e solidale” , ha spiegato il leader Fiom al Fatto Quotidiano. Perché “non c’è solo la crisi dei partiti ma anche quella dei corpi intermedi e del sindacato”. “Lo dico come lo può dire un sindacalista: anche a ottobre possono sbocciare i fiori. Facciamo il Primo Maggio d’autunno” ha aggiunto Landini.
Quali prospettive elettorali?
Resta da capire quale possa essere lo spazio elettorale di un progetto di sinistra radicale come quello messo in piedi da Landini. Sicuramente attrattivo verso la sinistra Pd e Sel, si tratta invece di una scommessa per l’elettorato italiano. I primi dati sono buoni ma non entusiasmanti: secondo l’istituto Ipr Marketing, la forbice di consenso della Coalizione sociale va da un minimo del 6% ad un massimo del 10%. Buoni numeri, ma comunque fortemente minoritari. Percentuali che, se confermate, produrrebbero come unico effetto politico rilevante la sconfitta del Partito democratico contro le destre.