Sondaggio Mafia capitale a cura di Euromedia: per il 62,2% Marino dovrebbe dimettersi (09/06)
Sondaggio Mafia capitale, per 62,2% degli intervistati da Euromedia Marino si dovrebbe dimettere (09/06)
Tra gli argomenti più caldi a Ballarò c’è lo scandalo di Mafia Capitale, che sta sconvolgendo il mondo politico romano.
E’ così anche tra le prime domande del consueto sondaggio Euromedia: Alessanda Ghislieri ha chiesto agli intervistati cosa dovrebbe fare il sindaco Marino, che non è coinvolto, ma ha anche fare con un consiglio comunale colpito da indagini, anche dentro il proprio partito, il PD, e sta subendo molte pressioni.
Sondaggio Mafia Capitale, Marino difeso da pochi
Per il 62,2% Marino dovrebbe dimettersi, solo il 24,4% lo difende e pensa che dovrebbe rimanere.
La rabbia degli intervistati è rivolta contro i politici in modo assolutamente trasversale: per i 2/3 la colpa è di tutti i sindaci di Roma degli ultimi 20 anni, quindi anche Rutelli e Veltroni, oltre che Alemanno e Marino, che invece compaiono sui media più spesso sul banco degli imputati.
In ogni caso tra coloro che danno la colpa a uno dei due ultimi sindaci Alemanno riscuote il il doppio dell’attribuzione di responsabilità rispetto a Marino, il 16,7% contro l’8,1%
Sondaggio Euromedia: per il 42,3% De Luca si dovrebbe dimettere
Un altro fronte bollente è quello della Campania con il neo-eletto presidente De Luca che secondo la legge Severino dovrebbe essere dichiarato ineleggibile e decadere.
Il sondaggio Euromedia ha chiesto una opinione sulla questione, e il 42,3% degli intervistati ritiene che De Luca dovrebbe ora dimettersi per tornare al voto.
Al contrario per un 36% dovrebbe governare, ma per il 21,7% di questi lo dovrebbe fare tramite un vice presidente, e per il 14,3% direttamente lui sfidando la legge.
E’ anche rilevante la percentuale, il 21,7% che è indeciso
Sondaggio Euromedia: prosegue il calo dle PD, su FI, M5S e Lega
A distanza di un mese dopo le elezioni regionali tornano i sondaggi sulle intenzioni di voto: ebbene paiono continuare le tendenze già presenti un mese fa.
Il PD cala ancora, perde l’1,1% e arriva al 34,5%, voti erosi da un lato dal M5S che risale al valore delle europee 2014, il 21,2%, dall’altro dalla sinistra radicale che va al 3,4%, salendo grazie a Possibile di Civati, senza contare il 4,1% di SEL.
A destra salgono sia la Lega Nord al 14,6%, che un po’ a sorpresa forse Forza Italia, al 13,2%.
Stabile Fratelli d’Italia al 4,4%. Insieme questi partiti raggiungono il 32,2% a 2 punti circa ormai dal PD.
E senza contare NCD-UDC, che Euromedia dà sempre bassi al 2,8%
La fiducia verso i principali leader politici risente dei trend delle intenzioni di voto, così il premier Renzi cala al 35%. Sembrano lontani i tempi del consenso ben oltre il 40%
Si avvicina così Salvini, che sale al 27%, evidentemente essendo ormai un punto di riferimento anche oltre la Lega, per gli elettori più in generale del centrodestra.
Infine Landini sfiora il 19%, più del doppio dell’area a sinistra del PD cui fa riferimento, probabilmente riscuotendo anche il favore di elettori del PD stesso