Alfano: “Governo fino al 2018. Inchieste ed esecutivo sono due piani separati”
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano blinda il governo e la maggioranza: “arriverà fino al 2018”. Sostiene che questo “stillicidio”, riferendosi alle accuse della cattiva gestione immigrazione e dell’inchiesta scandalosa di Roma, “paradossalmente potrà produrre il risultato di serrare le file nella maggioranza”. Lo ha detto oggi in un’intervista al Corriere della Sera, trattando vari argomenti, da Marino a Mafia Capitale, dai migranti al caso della Presidente della Commissione Bilancio del Senato Antonio Azzolini, per cui è stato chiesto addirittura l’arresto.
Alfano sul Caso Azzolini: la detenzione preventiva non è necessaria
Proprio su quest’ultimo avvenimento, la richiesta d’arresto del senatore Azzolini, Alfano è stato deciso, sottolineando la linea garantista del Nuovo Centro Destra: “vorrei ricordare che si può indagare e anche processare una persona senza necessariamente usare la detenzione preventiva. È in gioco la libertà, perciò invito il Senato a leggere prima le carte. Noi avremo come sempre un approccio garantista, tenuto anche quando si è trattato di parlamentari del Pd”. Alla domanda su cosa farebbe Ncd se il Partito democratico di Renzi optasse per l’arresto, il ministro dell’Interno va diretto: “perché strumentalizzare politicamente una questione che attiene alla libertà di una persona? Non vanno mischiati piani che sono distinti e separati”, ovvero quello delle inchieste giudiziarie con il piano politico e di governo. Ma l’opzione dell’arresto è probabile, il presidente del Pd Matteo Orfini sul caso Azzolini aveva ribadito: “mi pare abbastanza evidente. Credo che di fronte a una richiesta del genere si debbano valutare le carte ma mi pare che sia inevitabile votare a favore dell’arresto. Soltanto martedì 16 giugno, dalle ore 20, si saprà qualcosa in più, nel momento in cui la Giunta per le immunità si riunirà per decidere il futuro del Presidente dalla Commissione Bilancio al Senato.
Nessuna crisi di governo è all’orizzonte. L’esecutivo Renzi va avanti fino al 2018, affianco ad Ncd. “Abbiamo un lavoro da completare. Nessuno si illuda di poterlo interrompere senza aver dato prima il senso di una missione compiuta”. Per il siciliano i problemi sono ancora moltissimi, “il governo ha preso degli impegni e deve risponderne al Paese. Perciò dicevo che le difficoltà contingenti possono far serrare le file della maggioranza. Ci sono opportunità e problemi da risolvere. Penso al nodo delle unioni civili, su cui abbiamo posizioni ancora distanti. Ma penso soprattutto alle priorità sociali ed economiche: immigrazione e Sud devono diventare temi strategici nell’agenda di governo”.
Ha espresso la stessa convinzione al Messaggero: non si può interrompere “un lavoro che ha come obiettivo quello di agganciare la ripresa e restituire speranza all’Italia dopo una lunga crisi economica”, “dobbiamo realizzare le riforme che abbiamo sempre considerato importantissime, dando al Paese di fatto dopo la legge elettorale una nuova forma di Stato”.
Il sostegno all’inchiesta Mafia Capitale, nessun consiglio a Marino
“Siamo furiosi”. Le inchieste stanno provocando un “senso di nausea” in tutto il paese, “alimentando il voto di reazione”. Su Marino non si esprime, Alfano preferisce mantenere un volto istituzionale, anche se la posizione di Ncd è chiarissima: “da ministro dell’Interno sono troppo coinvolto nella procedura prevista dalla legge per poter dare consigli politici”.