Migranti, ecco il piano B di Renzi

Pubblicato il 15 Giugno 2015 alle 12:21 Autore: Francesco Ferraro

Dopo che ieri il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un’intervista al quotidiano Il Corriere della Sera aveva parlato di un eventuale “piano B” per risolvere la crisi migranti in caso di immobilismo dell’Europa, siamo oggi in grado di svelare nel dettaglio i punti cardine di questo progetto.

In primo luogo, il piano del Premier prevede la concessione lampo di permessi temporanei a tutti i migranti che arrivano nel nostro Paese e richiedono asilo politico, così da permettere loro di varcare la frontiera italiana e di poter circolare liberamente in Europa. In secondo luogo, nelle intenzioni di Matteo Renzi, l’Italia dovrebbe avviare una trattativa con alcuni Stati della UE, l’ONU e l’Egitto per porre in essere un’operazione di polizia in Libia contro gli scafisti, andando quindi a risolvere a monte il problema. Inoltre, il “piano B” prevede l’obbligo per le navi che soccorrono i migranti in acque internazionali di trasferirli all’interno dei propri Paesi, vietando dunque l’attracco automatico nei porti italiani. Sono queste le principali azioni a cui il premier Renzi starebbe pensando dopo che, in questi giorni, l’Unione Europea sembra essere sorda dinanzi alle richieste dell’Italia di un intervento immediato per poter fronteggiare quella che sembra essere una vera e propria crisi umanitaria.

Migranti, la chiusura delle frontiere in Germania e Francia

In particolare, le decisioni più discusse sul piano dell’accoglienza dei migranti sono quelle adottate nelle ultime settimane da Germania e Francia.

Nello specifico, il paese della signora Merkel ha deciso di sospendere Schengen in vista del G7 in Baviera del 7 e 8 giugno scorsi: “Le impellenti necessità di misure di sicurezza in vista del G7 – ha affermato il ministro dell’Interno tedesco, Karl Ernst Thomas – mi hanno indotto a ripristinare i controlli ai confini con la Germania nel periodo compreso fra il 26 maggio e il 15 giugno 2015″. E ciò è avvenuto, paradossalmente, proprio nei giorni in cui l’Unione Europea commemora i 30 anni dall’entrata in vigore del patto che permette la libera circolazione delle persone nei paesi aderenti all’Unione.

Anche la Francia del premier socialista Hollande, dal canto suo, ha deciso di bloccare la “porta” di Ventimiglia, costringendo alcune decine di migranti a rimanere sul suolo italiano. “Voglio dire chiaramente che la frontiera italo-francese non è mai stata chiusa, Schengen non è mai stato sospeso” ha dichiarato ieri l’alto responsabile della prefettura della regione Alpes-Maritimes, precisando che la circolazione autostradale e ferroviaria “non è mai stata interrotta”. Resta il fatto che da giorni ormai i migranti restano bloccati in attesa che il paese transalpino permetta loro di poter passare.

migranti

Ritorsioni dell’Italia ed intervento armato

Nelle ultime ore, si erano rincorse le voci di possibili “atteggiamenti ritorsivi” da parte dell’Italia, nel caso in cui l’Europa non si fosse fatta carico della questione migranti. E il riferimento era ovviamente ad un cambio di linea del nostro Paese sulle sanzioni contro la Russia di Putin. Ma Palazzo Chigi ha smentito categoricamente queste voci.

Tuttavia, difficilmente l’ONU autorizzerà un intervento internazionale in Libia, ed è per questo che il governo italiano non esclude l’ipotesi di un intervento meno convenzionale. Ma il capo dello Stato, Sergio Mattarella, capo delle Forze Armate, ha sempre escluso l’eventualità che l’Italia si possa sganciare dalle Nazioni Unite, agendo senza un coordinamento delle azioni a livello internazionale. In questo senso, più realistica è l’ipotesi di impedire alle navi straniere che soccorrono i migranti in acque internazionali di approdare sulle coste italiane, dal momento che il diritto della navigazione equipara il natante al territorio dello Stato di bandiera.

Lo Scontro Governo-Regioni

Se da un lato il Premier Matteo Renzi cerca di trovare una soluzione europea al caso migranti, dall’altro il governo deve anche affrontare la levata di scudi delle Regioni di centrodestra, non più disposte ad accogliere i profughi nei loro territori.

È prevista per questa mattina una riunione tra i prefetti del Veneto e il governatore della Regione, Luca Zaia, alla quale parteciperà anche il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del Viminale. Secondo le indiscrezioni, il governo prevede di accogliere i migranti in tre caserme al nord e due al sud. Queste caserme, tuttavia, devono essere ancora ristrutturate, motivo per cui, in attesa del completamento dei lavori, si pensa di allestire alcune tendopoli, in modo da garantire assistenza ai migranti approdati in Italia e, soprattutto, per prepararsi all’accoglienza di chi arriverà nelle prossime settimane.

Francesco Ferraro

L'autore: Francesco Ferraro

Classe 1991, romano, laureato in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali” all'Università “Roma Tre” con una tesi su Giorgio Napolitano, master in Comunicazione Politica all'Università di Urbino, attualmente segue il corso “Mass Media e Politica” dell’Università di Bologna - Campus di Forlì. Si occupa di politica interna, Quirinale e di comunicazione politica. Collabora con Termometro Politico dal 2015. Su twitter @franzifer
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