Grecia: anche la Merkel perde la pazienza
Grecia: la cancelliera Merkel parla al Bundestag e accusa Tsipras di non aver rispettato gli impegni. Servono le riforme strutturali per un accordo dell’ultimo minuto.
Grecia: un rimprovero tagliente
Anche il più grande “alleato” della Grecia, in questo momento difficile, sta perdendo la pazienza. Angela Merkel, di fronte ai deputati tedeschi, ha riservato un rimprovero insolitamente tagliente al governo di Atene accusato di non aver rispettato gli impegni presi dopo aver ricevuto “un aiuto senza precedenti dai propri partner”.
A fare da sottofondo al discorso della cancelliera un Bundestag insolitamente chiassoso: applausi e fischi sono stati riservati alla Merkel mentre annunciava che la permanenza della Grecia nell’Euro è ancora possibile, anche se tutto dipende dalla “volontà” dei greci di trovare un accordo con UE, BCE e FMI.
Grecia: le accuse di Die Linke
Gregor Gysi, dai banchi dell’estrema sinistra Die Linke, ha accusato la Merkel e la sua coalizione di aver conseguito un “fallimento totale” nella gestione della crisi riguardante il debito greco.
“State mettendo in pericolo l’Euro e tutto il processo di integrazione europea” ha attaccato Gysi, aggiungendo che il governo greco è riuscito a restituire 7 miliardi di euro, nonostante i pasticci finanziari in cui socialdemocratici prima e conservatori poi hanno lasciato la Grecia. “Certo che vogliono salvare il loro paese solo che non vogliono sottostare al vostro dettato” ha concluso il deputato, indicando il ministro delle Finanze Wolfgang Schauble.
Grecia: il nodo delle pensioni
Stamattina, ancora una volta, Alexis Tsipras ha ribadito l’importanza delle pensioni per l’intero “sistema paese” della Grecia. Sulle pagine del quotidiano tedesco Der Tages Spiegel, è stato lo stesso premier greco a dire: “solitamente il meccanismo di solidarietà sociale prevede che i figli lavorino per la sussistenza dei padri, durante la crisi greca abbiamo visto l’invertirsi del meccanismo con i padri diventati necessari per la sopravvivenza dei figli – in pratica – le pensioni sono diventate l’ultimo rifugio per intere famiglie in cui nessuno o solo un membro lavora”.
In Grecia la disoccupazione in generale è al 25%, quella giovanile arriva fino a quota 50%, dunque, “non possiamo accettare la logica dei tagli ciechi e orizzontali, come ci hanno chiesto di fare, perché porterebbe a drammatiche conseguenze sociali”.