Sondaggio Ipsos per il Corriere: boom M5S al 27,5%, al ballottaggio PD perdente con una lista del centrodestra (21/06)
Il Corriere della Sera di quest’oggi, domenica 21 giugno, pubblica l’ultimo sondaggio Ipsos sulle intenzioni di voto ai partiti, con la simulazione di tre possibili scenari di ballottaggio: rispettivamente fra PD e Movimento 5 Stelle, fra PD e Lega Nord e fra PD e una lista unica di centrodestra.
Per quanto concerne le intenzioni di voto, il Partito Democratico si attesta oggi al 31,5%, con una flessione oltre il 4% in meno rispetto alla rilevazione di aprile dell’istituto di Nando Pagnoncelli a seguito delle inchieste, delle divisioni interne e delle situazioni problematiche legate alle trascorse elezioni regionali e comunali. Da tutto ciò sembra aver tratto giovamento soprattutto il Movimento 5 Stelle, che raggiungerebbe in questo momento il 27,5%, con una crescita di oltre il 6% rispetto a soli due mesi fa e con un dato che superebbe, quindi, anche quello del boom delle politiche 2013. Nell’ambito del centrodestra avanza la Lega Nord al 14,7% (+1% rispetto ad aprile), mentre risulta ancora in flessione Forza Italia con il 12,4% (-1,1%). I partiti minori sono tutti vicini, con SEL che si attesta al 4,4%, Alleanza Popolare (NCD-UDC) al 4,3% e Fratelli d’Italia al 4,2%. La somma di astensione e indecisi sarebbe pari oggi, secondo il sondaggio Ipsos, al 35,5% dell’elettorato.
Nel caso nessuna delle liste raggiunga al primo turno il 40% dei voti validi, la nuova legge elettorale approvata dal Parlamento prevede un ballottaggio fra le prime due liste e sulla base delle attuali intenzioni di voto la prima ipotesi sondata è quella di un secondo turno fra PD e Movimento 5 Stelle, con il partito di Renzi che prevarrebbe di un soffio con il 51,2%: fra gli elettori dei partiti non ammessi al ballottaggio, gli elettori leghisti in maggioranza (55%) voterebbero M5S e un 37% si asterrebbe, così come sembra lontano il tempo del “Patto del Nazareno”, con gli elettori di Forza Italia che al 60% opterebbero per il non voto e soltanto il 15% sceglierebbe il PD. Gli elettori di Fratelli d’Italia si dividerebbero principalmente fra M5S (50%) e astensione (42%), mentre non più della metà degli elettori di SEL sceglierebbe al secondo turno il PD, con il 45% che invece preferirebbe il movimento “grillino”. Soltanto dagli alleati di governo di Alleanza Popolare arriverebbe un voto ampiamente per il PD (70%). Non parteciperebbe al voto o si dichiara astenuto il 33,3% degli elettori.
Più netto sarebbe l’esito di un ballottaggio fra il PD e la sola Lega Nord, scenario ipotizzato dal sondaggio Ipsos nonostante oggi vi sia un’ampia distanza fra M5S e Lega nella corsa verso la “seconda piazza”, con la vittoria del PD con il 61,5%: in questo caso è interessante osservare come il PD farebbe il pieno fra gli elettori di SEL (95%) e in misura minore di NCD-UDC (75%). Si dividerebbero quasi equamente fra PD, Lega e astensione i consensi del M5S, mentre sarebbero nettamente maggioritari a favore della Lega i consensi degli elettori di Fratelli d’Italia (68%) e di Forza Italia (60%), anche se sarebbero in molti gli elettori di queste due forze politiche che opterebbero per l’astensione. Il 31,5%, infine, si asterrebbe o si dichiara indeciso, la percentuale più bassa fra i tre scenari di ballottaggio.
Il terzo e ultimo scenario del sondaggio Ipsos prevede invece l’ipotesi di un ballottaggio fra PD e una possibile lista unitaria di centrodestra: in questo caso, come mostrato anche dai ballottaggi delle amministrative, l’area di centrodestra unita riuscirebbe oggi a prevalere sul PD con il 53,5%. Basterebbe al centrodestra, infatti, fare il pieno degli elettori di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, in quanto fra gli elettori NCD-UDC la lista unitaria raccoglierebbe il 35% dei consensi contro il 60% del PD e ovviamente il 93% degli elettori di SEL sceglierebbe il PD. Quasi la metà degli elettori dei 5 Stelle resterebbe a casa o si dichiara astenuto e fra coloro che dichiarano un’intenzione di voto, prevarrebbero i consensi per il PD (35%) a fronte di quelli per il centrodestra (20%). In questo scenario ben il 37,7% oggi non dichiara oggi un’intenzione di voto.