Dimissioni Improta: fuoco incrociato a Roma, tra Renzi, Marino, Rutelli e Alemanno
La giunta romana perde pezzi, l’assessore ai trasporti Guido Improta conferma le sue dimissioni nella giornata di ieri, che chiude la settimana più difficile per il sindaco Ignazio Marino. Le indiscrezioni di qualche ora fa sarebbero confermate, nella Capitale si va verso il rimpasto.
Dimissioni Improta: “un’esperienza a termine”
“La mia esperienza era a termine e questa era una cosa nota”. Ha fatto sapere l’assessore dopo aver annunciato il suo ritiro, i cui “tempi e modalità” saranno una “prerogativa del sindaco e del Pd”. “Mi atterrò alle decisioni che verranno assunte”, ha continuato Improta. È forte il sospetto di dimissioni politiche, ovvero la richiesta del passo indietro sarebbe arrivata da Matteo Renzi che spingerebbe sempre di più per un rimpasto o per l’abbandono di Marino.
Ma Improta non concorda: “Non c’è nesso di causa-effetto”. “Non c’è stata nessuna telefonata di Renzi: siamo cittadini adulti e sarebbe complicato se il premier dovesse chiamare tutti quelli che si riconoscono in lui”, ha aggiunto Impronta, non nascondendo di essere stato “una delle centinaia di migliaia di persone ad aver votato Renzi alle primarie”.
In un certo senso il primo cittadino minimizza l’accaduto: “Prenderei le frasi dell’assessore Improta con il beneficio di inventario. Improta fin dall’inizio aveva ragionato su un mandato a termine con alcuni obiettivi, tra cui far ripartire i lavori della metro e aprire le stazioni, quindi probabilmente considera completato l’obiettivo”.
Marino sereno: “Inviterò Renzi ai Fori Imperiali”
“Ovviamente inviterò Renzi ai Fori Imperiali, in particolare la sera, per vedere le luci di Storaro e gli spettacoli di Piero Angela e Lanciano”. Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, a margine della conferenza di presentazione dei nuovi provvedimenti sui camion bar che dal 10 luglio andranno fuori dal centro storico, a chi gli chiedeva se avrebbe presto fatto una passeggiata ai Fori Imperiali con il premier Renzi dopo l’attuazione del provvedimento, dopo che in conferenza il primo cittadino non aveva risposto “Non ho capito la domanda, mi sono distratto”.
Il pressing dell’ex sindaco Rutelli
Le tegole che cadono sulla giunta Marino non riguardano solo le dimissioni – secondo alcuni sarebbero prossime anche quelle di Silvia Scozzese, assessore al bilancio – e gli arresti, fra tutti quelli di Mirko Coratti, presidente dell’assemblea capitolina e di Daniele Ozzimo, assessore alla casa. Le pressioni vengono soprattutto dal mondo politico. Per l’ex sindaco Rutelli ormai “c’è poco tempo, Ignazio Marino trovi delle convergenze prima del baratro”. Nell’intervista dal Corriere della Sera, Rutelli ha detto: “Siamo all’ultimo spiraglio. Questione di pochi giorni, forse poche ore. Poi l’incarognimento della situazione romana non sarà recuperabile”. Il sindaco-chirurgo “dovrebbe uscire dal bunker e fare una mossa del cavallo: una giunta di altissimo profilo, con esponenti moderati dell’opposizione. Di fronte a una immissione di energie positive, il governo farebbe volentieri un passo indietro”.
Assessore Sabella: “Marino e il premier si assumano responsabilità”
Anche l’assessore alla legalità di Roma, Alfonso Sabella auspica una risoluzione del “braccio di ferro” che sta avvenendo tra Marino e il premier Matteo Renzi. Lo auspica innanzitutto perché tra qualche mese la Capitale dovrà ospitare il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. “Cadesse pure il mondo, Roma deve provvedere all’accoglienza dei fedeli, all’ordine e alla sicurezza, deve eliminare le buche dalle strade e avere dei trasporti efficienti. Nessuna opera faraonica, ma il resto sì”, ha detto in un’intervista al Corsera.
Marino e Renzi: parole inventate sui giornali
Sia il primo cittadino di Roma, sia il Capo del Governo accusano i vari virgolettati che sarebbero apparsi sui giornali. Il Campidoglio ha reso noto: “Il sindaco di Roma Ignazio Marino non ha mai pronunciato le parole e le ‘battute’ sul Governo che gli sono state attribuite da alcuni quotidiani oggi. Si tratta di posizioni prive di qualsiasi fondamento”. Lo stesso hanno fatto fonti vicine a Palazzo Chigi: “Su alcuni quotidiani oggi vengono attribuiti al presidente del Consiglio virgolettati e valutazioni su Roma e sul sindaco Ignazio Marino che Matteo Renzi non ha mai pronunciato”.
Fuoco tra sindaci, Alemanno: “dobbiamo tornare a votare”
L’ex sindaco Gianni Alemanno intervistato da Repubblica chiede un passo indietro a Marino “non per sue responsabilità personali, ma perché bisogna separare la politica dall’inchiesta. Dobbiamo tornare a votare”. In più replica alle frasi di ieri: “quando ho sentito che Marino invitava la destra a tornare nelle fogne ho sentito un brivido nella schiena”. “È uno slogan che ci riporta agli anni Settanta, quelli in cui ci sparavano addosso”.
“Che Carminati fosse nel Comune non se n’era accorto nessuno. Né il prefetto, né l’opposizione, né io. Quando lessi il suo nome in un’inchiesta dell’Espresso chiesi ai miei se qualcuno avesse contatti con lui. Tutti negarono decisamente. Se qualcuno l’ha portato all’interno del Campidoglio, l’ha fatto tradendo la mia fiducia”. Così Alemanno nega le sue responsabilità nell’inchiesta su Mafia Capitale. Sulla quale è tornato anche Michele Prestpino, procuratore aggiunto di Roma in un’intervista a Il Fatto Quotidiano: “ci vuole un contrasto più ampio di quello delle Procure che include la reazione della società civile”.
Ferrari: “Mi autosospendo da Pd”
“Ho riflettuto a lungo in questi giorni difficili per la nostra città e ho preso la decisione di autosospendermi dal Partito Democratico. Decisione questa che nasce dalla voglia di contribuire a ristabilire un clima di serenità, sia per Roma che per i colleghi”. Così in una nota il consigliere comunale Alfredo Ferrari.