Riforma scuola, oggi in Commissione Senato tentativo riduzione emendamenti
Giornata decisiva per Riforma Scuola: il ddl arriva in Commissione al Senato. L’obiettivo è quello di trovare un accordo, come invocato dal Pd, per ridurre i circa duemila emendamenti. Una proposta di mediazione costituita da un testo modificato dai relatori della maggioranza nei punti più critici e che motiva l’ottimismo del ministro Stefania Giannini.
Sulla Riforma della Scuola, il premier Renzi avrebbe voluto porre la fiducia, secondo quanto riportato dall’Huffington Post. Il presidente del Consiglio ha voluto inoltre ribadire: “Se la riforma non passa, il Parlamento si prende la responsabilità di non far assumere 100 mila precari”. Inoltre ha escluso il “cambio del calendario delle vacanze nella riforma della scuola. Di questo parleremo solo dopo che sarà approvata la riforma”.
Giannini non esclude fiducia: “Dipenderà da risposta opposizioni”
L’eventualità di porre la fiducia è sempre viva, come si intuisce dalle dichiarazioni del ministro Giannini che rimandano ancora alla posizione che vorranno assumere le opposizioni: “Gli strumenti tecnici li conoscete, anche la fiducia è uno strumento tecnico. Dipenderà dalla risposta delle opposizioni al ritiro dei tanti emendamenti”. Opposizioni tra le quali spiccano Sel e M5S già avvisati da Maria Elena Boschi.
Cacciari: “Renzi smetta di lanciare diktat”
L’atteggiamento del premier non va giù all’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari che intervistato dal Mattino attacca: “Renzi pensa di risolvere tutto in maniera aziendalistica, accentrando potere e decisioni nelle mani di una sola figura, che è quella del preside. Non credo che funzioni”.
E ancora: “Mi sembra patetico che chi si atteggia a leader maximo non tenga in conto una classe sociale, quella dei docenti, che con i medici è stata sempre essenziale ai consensi della sinistra”. Secondo Cacciari, “si sbaglia pensando di risolvere tutto con un po’ di assunzioni. Ci vogliono, ma non sono la soluzione vera. I docenti chiedono motivazioni, coinvolgimenti”.
Luigi Berlinguer: “Sono importanti i risultati”
Una riforma, quella della Scuola, che dalle stesse pagine del Mattino raccoglie l’approvazione dell’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer: “Il ruolo esagerato dei presidi è stato accompagnato da una serie di notizie inesatte, che hanno spinto il mondo della scuola a reagire con durezza, nella convinzione che si andava verso un tipo di organizzazione autoritaria e a rischio arbitrarietà”. Prosegue: “L’Italia ha una scuola seria, rispettata ovunque come tale, ma vecchia. Specialmente nelle secondarie, la scuola, diventata di tutti non può prescindere più dal fatto che bisogna assicurare a tutti non solo un accesso formativo, ma anche un successo formativo”. E ancora: “Tutti, nella scuola, devono essere messi in condizione di concorrere a degli obiettivi prefissati. Questo richiede che il corpo docente sia parte di una organizzazione, in cui si attui in concreto un insieme di collaborazioni sull’offerta formativa”.
Puglisi: “Presidi non saranno sceriffi né super manager”
A soffermarsi sul ruolo dei presidi, anche la senatrice Pd Francesca Puglisi, relatrice del ddl, intervistata da Repubblica: “I presidi non saranno né sceriffi, né super manager, ma saranno a loro volta valutati ogni tre anni con visite ispettive”. Rinnova poi l’appello fatto nei giorni scorsi dal Partito democratico: “Alle opposizioni rivolgo un appello: non sciupino questa grande occasione offerta dal governo di 3 miliardi di investimenti e oltre 100 mila nuovi insegnanti di cui ha bisogno la scuola. Gli emendamenti vanno ridotti drasticamente, se no salta il piano delle assunzioni”.
Non dovesse passare la riforma, come dichiarato da Renzi, “ci saranno le assunzioni legittime e normali del turn over, che sono circa 20-22mila. In pratica si continua con il sistema di oggi”.
Brunetta: “È un imbroglio”
Dalle opposizioni continuano a piovere critiche: “La riforma della scuola, lo abbiamo detto con chiarezza, è un imbroglio. Mette insieme assunzioni più o meno clientelari, todos caballeros, con finte razionalizzazioni che nessuno vuole, spacciate per merito” ha dichiarato Renato Brunetta capo dei deputati di Forza Italia.
Poi avvisa: “Noi staremo molto attenti, non si gioca con la scuola, avevamo già detto la nostra posizione. Se così sarà meglio non farne niente, fare solo le assunzioni del turn over di 30-33mila insegnanti e buttare a mare questa cattiva riforma”.
Manifestazioni Cobas in tutta Italia
Mentre da Sel si grida al ricatto, il presidente dei Cobas Piero Bernocchi annuncia manifestazioni in tutta Italia fino al 25 giugno: “Renzi si gioca le sorti del governo sul Ddl ‘cattiva scuola’, imponendo la ‘fiducia’, sfidando la totale ostilità del popolo della scuola e ricattando le opposizioni interne con la minaccia dello scioglimento delle Camere”.