Sinodo, aperture ai divorziati e risposati. Vincere “ansia o angoscia” che allontana il matrimonio
Dopo otto mesi di confronto è stato presentato oggi l’Instrumentum Laboris, il testo che guiderà i lavori del Sinodo. Sono 147 i paragrafi, rispetto ai 61 della precedente Relatio, suddivisi in tre parti – “L’ascolto delle sfide sulla famiglia”, “Il discernimento della vocazione familiare”, “la missione della famiglia oggi” più una introduzione e una conclusione. L’Instrumentum laboris, il testo base per il sinodo d’autunno sulla famiglia, a proposito dei “divorziati risposati civilmente che si trovano in condizione di convivenza irreversibile”, afferma che “c’è un comune accordo sulla ipotesi di un itinerario di riconciliazione o via penitenziale,sotto l’autorità del vescovo”.
Le aperture
“La Chiesa deve essere capace di accompagnare quanti vivono il matrimonio civile o la convivenza, fino alla pienezza dell’unione sacramentale”. “La scelta del matrimonio civile o della convivenza molto spesso non è motivata da pregiudizi o resistenze nei confronti dell’unione sacramentale, ma da situazioni culturali o contingenti – si sottolinea nel documento preparatorio del Sinodo – In molte circostanze, la decisione di vivere insieme è segno di una relazione che vuole strutturarsi e aprirsi ad una prospettiva di pienezza”.
E allora, “questa volontà, che si traduce in un legame duraturo, affidabile e aperto alla vita, può considerarsi una condizione su cui innestare un cammino di crescita aperto alla possibilità del matrimonio sacramentale: un bene possibile che deve essere annunciato come dono che arricchisce e fortifica la vita coniugale e familiare, piuttosto che come un ideale difficile da realizzare”.
“Ansia o angoscia” spesso scoraggiano matrimoni
Il testo preparatorio per il sinodo sulla famiglia invita a “discernere più attentamente le motivazioni profonde della rinuncia e dello scoraggiamento” e osserva che talvolta le nozze sono un “obiettivo che pur se apprezzato e persino desiderato, appare sproporzionato da un ragionevole calcolo delle proprie forze, o con il dubbio insuperabile a riguardo della costanza dei propri sentimenti”.
L‘Instrumentum laboris invita la Chiesa a farsi carico con una pastorale adeguata anche della “ansia o addirittura angoscia” “di non poter assicurare» «fedeltà e stabilità dell’amore”. “La difficoltà, di per se’ superabile – si legge nel documento che sarà la base di lavoro nella sessione del prossimo ottobre del sinodo sulla famiglia – è chiamata in causa come prova della impossibilità radicale. Inoltre – prosegue – a volte aspetti di convivenza sociale e problemi economici connessi alla celebrazione della nozze, influiscono sulla decisione di non sposarsi”.
“Snellire procedure per annullare matrimonio”
“Ampio consenso sull’opportunità di rendere più accessibili ed agili, possibilmente gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità matrimoniale”. Da diverse parti si richiede anche “un incremento e un maggior decentramento dei tribunali ecclesiastici, dotandoli di personale qualificato e competente”. “Alcuni suggeriscono di istituire nelle diocesi un servizio stabile di consulenza gratuita – si riporta nel documento preparatorio del Sinodo – Circa la doppia sentenza conforme, larga è la convergenza in ordine al suo superamento, fatta salva la possibilità di ricorso da parte del Difensore del vincolo o di una delle parti”. Invece, “non riscuote unanime consenso la possibilità di un procedimento amministrativo sotto la responsabilità del vescovo diocesano, poiché alcuni ne rilevano aspetti problematici. Diversamente, c’è maggiore accordo sulla possibilità di un processo canonico sommario nei casi di nullità patente”.