Buona Scuola, via libera del Senato con 159 sì: protesta del M5S
Dopo l’avvio della discussione generale in Aula, oggi il Ministro per le riforme Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia al Senato sul maxiemendamento – presentato il giorno 23 nella Commissione Istruzione di Palazzo Madama – che raccoglie la nuova versione della Buona Scuola.
Il provvedimento, il cui approdo alla Camera è previsto per il 7 luglio, ha incassato il via libera di Palazzo Madama con 159 sì: 112 i voti contrari. Tre i dissidenti del Pd che non hanno preso parte al voto: si tratta di Walter Tocci, Corradino Mineo e Roberto Ruta. Tre le defezioni anche per Ncd: Esposito, Bonaiuti e Giovanardi. Soddisfatta Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, che su Twitter ha salutato il sì del Senato alla riforma come “un punto di partenza per costruire il rilancio dell’istruzione”.
.@SenatoStampa ha detto sì a provvedimento importante per governo e paese #labuonascuola punto partenza per costruire rilancio istruzione
— Stefania Giannini (@SteGiannini) 25 Giugno 2015
In seguito all’annuncio del Ministro Boschi, i senatori del M5S avevano protestato accendendo dei lumini votivi in memoria della scuola. Utilizzati dai docenti e dal personale scolastico nelle contestazioni al provvedimento, i lumini rossi sono diventati un simbolo della protesta contro il ddl Buona scuola.
Buona scuola, Puglisi: “Testo migliorato”
La senatrice del Pd Francesca Puglisi, relatrice del ddl insieme a Franco Conte di Area Popolare, ha espresso soddisfazione per i contenuti del maxiemendamento, nel quale – dice – “sono state inserite diverse questioni poste dalle opposizioni”. Tra le novità introdotte nell’ultima versione del ddl, ha proseguito la Puglisi, c’è anche un miglioramento dell’equilibrio “del comitato che deve stabilire i criteri per assegnare ai docenti la quota premiale”.
Le opposizioni hanno bollato come “minuzie” le aperture della maggioranza. Nel nuovo testo, infatti, “rimangono i punti più contestati dal mondo della scuola, come i poteri dei presidi e la chiamata diretta dei professori”, ha evidenziato la senatrice del M5S, Rosetta Enza Blundo.
Buona scuola: nuova protesta all’alba
Proprio il mondo della scuola, attraverso organizzazioni sindacali e Unione degli studenti, all’alba è stato protagonista di una nuova contestazione nei confronti della riforma, organizzando una serie di blitz al Miur, in Viale Trastevere, e in altri luoghi simbolo di Roma.
“I presìdi e le manifestazioni sotto la Camera ed il Senato si sono succeduti quasi quotidianamente – precisa una nota dell’Unione degli studenti – con un successo di partecipazione e di consenso arricchito da un confronto costante con i parlamentari che hanno condiviso le ragioni delle iniziative di proposta e di protesta. Il governo tuttavia, pur promettendo tante volte il contrario, si è sottratto ad ogni confronto ponendo la fiducia al Senato e procedendo senza tener conto del netto dissenso della scuola, delle associazioni studentesche, dei genitori, delle organizzazioni sindacali e dello stesso parlamento”.
“La democrazia italiana sta subendo una forzatura gravissima ed inaccettabile. Il Governo Renzi vuole imporre con un atto di forza un provvedimento che non ha mai tenuto conto dei bisogni e delle voci del Paese reale”, si legge ancora nel comunicato degli studenti, secondo i quali “il risultato è una riforma che rischia di accrescere le diseguaglianze già presenti all’interno del sistema nazionale di istruzione, fondata su un modello autocratico e clientelare”.
Buona scuola: i malumori di Ncd
Stando ad un’indiscrezione pubblicata dal sito Dagospia, molti senatori di Ncd – prima del voto in Aula – avrebbero preso in seria considerazione l’idea di non votare la fiducia al maxiemendamento della Buona Scuola per via di una norma sull’educazione alla parità di genere presente nel testo. Il sito riferisce di una rivolta notturna nel partito, con Giovanardi (che poi non si è presentato in Aula per il voto) e Quagliariello in trincea.