Caos firme false in Piemonte, Chiamparino: “Il 9 luglio sentenza chiara o si torni al voto”
Non si fermano i sospetti legati alle ultime tornate elettorali presso la Regione Piemonte. A finire nell’occhio del ciclone, dopo le recenti e ben note vicende della giunta di Roberto Cota (distrazione di fondi pubblici per uso privato, liste inesistenti), per un imminente pronunciamento del Tar circa una possibile ambigua gestione della raccolta delle firme, è anche il Pd targato Sergio Chiamparino che proprio sulle macerie morali del Consiglio regionale del Carroccio si è imposto quale successore al governo della Regione.
Il caso
Nel luglio 2014 l’eurodeputato Mario Borghezio presenta un esposto per presunte irregolarità nel conteggio delle schede in due listini Pd di Torino e Cuneo. Tali elenchi risultano essere di fondamentale importanza vista l’attribuzione del premio di maggioranza. Una seconda denuncia con richiesta di annullamento liste e voto viene portata all’attenzione dei rogiti amministrativi giurisprudenziali anche dall’ex consigliere provinciale leghista Patrizia Borgarello. I due esposti seguono un iter complesso e non riguardano la figura di Sergio Chiamparino, ma alcuni tra i più importanti vertici del Pd in seno all’organizzazione delle liste, su tutti il segretario regionale Davide Gariglio.
La prospettiva delle urne
È lo stesso presidente della Regione Piemonte Chiamparino a sgomberare il campo da qualsiasi possibile fraintendimento confidando in un giudizio celere e razionale da parte del Tar già per questo 9 di luglio e prospettando, se necessario, anche il ritorno al voto: “Se il 9 luglio, o intorno a quella data, non ci sarà una sentenza chiara e inequivocabile, sono pronto a restituire la parola agli elettori”. Confida in un verdetto positivo l’avvocato del presidente regionale del Pd Vittorio Barosio, il quale si dice convinto che i tribunali riusciranno a fare chiarezza all’interno degli eventuali conteggi delle firme e delle preferenze, convalidandone un numero sufficiente tale da poter fugare qualsiasi ambiguità.
Il sostegno del vicesegretario nazionale del Pd Guerini
Puntuale arriva il sostegno, in favore del governatore, da parte del vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini: ”È stato eletto da una vasta maggioranza di piemontesi con un consenso cospicuo e importante e credo che quegli stessi elettori vogliano che lui continui a lavorare per la Regione così come sta facendo”.
Interessante, per la geografia politica di una roccaforte settentrionale chiave per la sinistra, sarà vedere come deciderà di pronunciarsi il Tar nel merito della questione il prossimo nove luglio, specie dopo i numerosi dietrofront subiti dall’intricata vicenda dall’apertura degli accertamenti ad oggi.
Riccardo Piazza