Expo, Renzi: “C’è bisogno di una nuova task force anti corruzione”
Per salvare l’Expo, per colmare il ritardo e soprattutto per scongiurare altri episodi di malaffare, il premier Matteo Renzi prepara un intervento del governo. “C’è bisogno di una nuova task force – spiega Renzi secondo quanto riporta Repubblica -. Stavolta non di tecnici. Penso invece a un sostegno legale e giuridico all’Esposizione, che difenda la trasparenza di tutti i prossimi passaggi. Questo è il vero aiuto che possiamo dare al commissario”. Una sorta di squadra anti-corruzione, spiega il quotidiano, che vigili sugli atti della struttura organizzativa, che controlli in maniera preventiva le prossime mosse dell’Esposizione aiutandola a evitare errori, a non far passare più le tangenti nelle sue maglie. Un pool di avvocati, magistrati contabili, esperti di contratti da affiancare ai professionisti che sono già al lavoro. “Quando ci sono grandi interventi, grandi iniziative – spiega Renzi -, se ci sono delle vicende che non vanno bene, se ci sono problemi con la giustizia, si devono fermare i responsabili e non le grandi opere”.
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni cerca di stemperare i toni. “Premesso che le responsabilità vanno accertate, non si tratta di un virus nè di una nuova Tangentopoli, ma dell’attitudine di qualcuno a cedere all’interesse di parte” spiega il presidente in un’intervista a Repubblica. Secondo Maroni nella sua Regione, “non c’è sottovalutazione o superficialità nei controlli. Abbiamo comitati per la trasparenza e commissioni che controllano sulla regolarità delle procedure per la gare. Poi, se parliamo di incontri riservati, fatti da persone che si vedono di nascosto e prendono accordi sotto banco che determinano dei reati, questo può accertarlo solo la magistratura”. Alla domanda se ci sia il rischio che Expo fallisca, Maroni replica: “Il rischio c’è, non voglio escluderlo. Per questo mi aspetto che martedì il premier Matteo Renzi garantisca che verrà fatto tutto ciò che serve perchè i lavori si facciano nei tempi previsti”. Il presidente della Lombardia è d’accordo con il premier: va istituita una task force per contrastare questi fenomeni. “Deve nominare la task force che aveva annunciato e mettere sessanta milioni per coprire la quota della Provincia. Senza quei soldi, la Regione è pronta a uscire dalla società che gestisce l’Expo”.
Anche la Presidente della Camera Laura Boldrini invita tutti a distinguere dopo gli arresti per la corruzione negli appalti per l’Expo: “È una grande occasione e si deve buttare fuori quello che di sporco c’è, ma la corruzione – dice a Montecitorio – non è un fatto endemico. Si può e si deve distinguere. Sull’ Expo non ci debbono essere ombre di alcun tipo”.
Per il presidente del Senato, Pietro Grasso, invece la corruzione in Italia non è stata debellata ed è anche per questo, “che ho pensato di spostarmi in politica: per contribuire a fare quelle riforme che da magistrato ho sempre chiesto e non sono mai state attuate. Ora servono norme su riciclaggio e auto-riciclaggio”.