Usa-Cuba: riaprono le ambasciate, repubblicani permettendo
Usa-Cuba: presto sarà dato l’annuncio dal Presidente Obama, dopo mezzo secolo di tensioni i due paesi pronti a riaprire le rispettive ambasciate.
Usa-Cuba: a poche miglia dalla Casa Bianca
A riferirlo alla stampa un alto funzionario dell’amministrazione statunitense che ha preferito rimanere anonimo, oggi Barack Obama annuncerà la riapertura dell’ambasciata cubana a Washington. La bandiera di L’Havana sventolerà a poche miglia dalla Casa Bianca. Contestualmente, Raul Castro permetterà la riapertura dell’ambasciata Usa nella centrale Plaza de la Revolution.
Le relazioni tra gli Usa e Cuba si erano interrotte nel 1961, in seguito alla presa del potere da parte di Fidel Castro. Dal 1961 in poi è stata la Svizzera a rappresentare gli interessi americani nell’isola caraibica. Dal 1991, la Confederazione Elvetica ha cominciato a rappresentare anche gli interessi cubani a Washington.
Lo scorso dicembre, i due paesi hanno deciso di riallacciare i rapporti diplomatici: probabilmente questa è la maggiore eredità di Obama per quanto riguarda la politica estera, insieme alla ricucitura con l’Iran (sempre se i colloqui sul nucleare continueranno ad avere esito positivo).
Usa-Cuba: Rubio sul piede di guerra
Anche se i poteri di Obama gli permettono di riattivare i canali diplomatici, compresa la riapertura dell’ambasciata, i repubblicani intendono sabotare il piano del presidente.
Marco Rubio, senatore della Florida candidato alle presidenziali 2016, in rappresentanza del suo elettorato cubano-americano ha fatto sapere che si opporrà alla nomina di un ambasciatore a L’Havana e allo stanziamento dei fondi per costruire la sede diplomatica di Washington al largo del suo stato.
I maggiori scontri si vedranno al Congresso: i repubblicani faranno di tutto per evitare la revoca del decennale embargo economico che pesa su Cuba. Tuttavia, è stato Obama stesso ad ammetterlo mesi fa, la politica delle sanzioni non ha funzionato, è ora di praticare nuove strade: “porremo termine a questo approccio obsoleto che per decenni ha danneggiato i nostri interessi, normalizzeremo i rapporti tra i nostri due paesi”.