Referendum Grecia, cosa dicono i sondaggi (aggiornamento al 04/07)
Referendum Grecia, cosa dicono i sondaggi
Sono giorni frenetici quelli che precedono il referendum sulla proposta dei creditori alla Grecia (proposta ormai ritirata tra l’altro), si rincorrono non solo le voci su possibili intese, subito smentite, ma anche quelle sui sondaggi sulle intenzioni di voto dei greci, che mai erano stati chiamati, come gli altri europei del resto, a una consultazione in così poco tempo.
I primi sondaggi sono giunti nelle redazioni internazionali domenica, dopo l’annuncio dell’indizione del referendum da parte di Tsipras, ed indicavano un vantaggio del Sì.
In effetti il sondaggio Alco per Proto Thema indicava un 57% di greci a favore di un accordo con i creditori e un 29% contrario
Allo stesso modo per To Vima Kapa Research vedeva i greci favorevoli al 47,2% e i contrari al 33%
Il punto è che questi sondaggi erano stati realizzati nei giorni precedenti, prima dell’annuncio del referendum stesso, l’intervento in TV di Tsipras e la rottura delle trattative.
I giornali europei hanno titolato quindi domenica mostrando una Grecia contro Tsipras, ma poi sono giunti i primi sondaggi effettuati dopo l’annuncio del referendum e la chiusura delle banche, primo fra tutti quello di Pro Rata per Efimerida ton Syntakton e che era di segno diverso.
Effettuato tra il 28 e il 30 giugno, i No prevalevano sui Sì, 57% contro il 30%. Tuttavia l’istituto di sondaggi ha svolto due rilevazioni vicinissime, la prima dopo il discorso di Tsipras, e il secondo di lunedì e martedì dopo la chiusura delle banche, e i risultati sono mutati molto, i No sono scesi al 46% e i Sì saliti al 37%.
Ben l’86% ha annunciato di voler andare al voto, e di questi il 50% pensava che Tsipras abbia fatto bene a indire il referendum, mentre il 38% l’ha ritenuta una cattiva scelta.
Guardando alle intenzioni di voto in base all’appartenenza ai partiti, gli elettori socialisti del Pasok, quelli conservatori di Nea Demokratia e i centristi liberali di Potami erano favorevoli al Sì, rispettivamente al 65%, 65% e 68%. Al contrario un plebiscito per il No dagli elettori dell’estrema destra di Alba Dorata, all’80%, dai comunisti del KKE, al 57%, e da quelli di Syriza, al 77%.
Tra le categorie, i più favorevoli al No erano proprio i disoccupati, al 62%
I commentatori europei avevano comunque sottolineato come il trend a favore del No fosse andato calando.
Oggi un nuovo sondaggio, questa volta di GPO per BNP Paribas, capovolge i risultati, il Sì è in vantaggio al 47,1% contro il 43,2%, anche se un 3,8% è per un Sì più tiepido, e il 3,9% per No tiepido.
Non solo, una grande maggioranza è per rimanere nell’eurozona a tutti i costi, è favorevole senza indugi il 60%, molti più di coloro che sono per il Sì al referendum. Vedremo se alla fine un No sarà associato alla fine della permanenza nell’euro o rimarrà questa differenza nei due argomenti.
Referendum Grecia AGGIORNAMENTO DEL 03/07
Nell’ultimo giorno di campagna elettorale Alco ha reso noto un secondo sondaggio per Prothema, e questa volta il Sì superava il No di pochissimo, 41,7% a 41,1, con il 10,7% di indecisi.
E poi uscito un altro sondaggio di Alco, questa volta per Ethnos.gr, che vede il Sì in strettissimo vantaggio, 44,8% a 43,4%, con un 11,8% di indecisi
Un sondaggio più approfondito è invece quello realizzato da Public Issue, per Avgionline, e anche questa volta è un testa a testa, 45,5% a 45%, con un 3,5% di indecisi.
Come si vede la più netta differenza è in base all’età, i più giovani sono in massa per il No, 71% a 20% tra 18 e 24 anni, e solo dai 55 anni in su prevale il Sì. Il ricordo della miseria di prima dell’accesso alla UE nel 1981, un minore furore ideologico sono forse alla base di queste scelte da parte degli anziani.
Bloomberg, sempre il 3 luglio, ha pubblicato un sondaggio dell’Università di Macedonia, che mostra il Sì soccombere solo per lo 0,5%, 42,5% a 43%.
Interessante è la seconda domanda, se si vuole rimanere nell’euro o no, e solo il 12% preferirebbe uscire, mentre l’81% è per rimanere. Vi quindi almeno un 31% di greci che pensa di poter rimanere nell’euro anche votando No, è su questa illusione che si gioca tutto domenica
Le posizioni per il referendum sono quindi vicinissime, sarà una lunga serata quella di domenica ad Atene, e non solo ad Atene.