Grecia, vigilia #Greferendum ad alta tensione Varoufakis su prelievo forzoso: “calunnie” Premier Renzi tranquillizza il popolo italiano
E’ una vigilia ad altissima tensione, quella del referendum greco – già ribattezzato come #Greferendum – con cui il popolo ellenico sarà chiamato ad accettare o respingere il piano di aiuti proposto dai creditori internazionali alla Grecia. Una vigilia in cui iniziano a circolare anche voci inquietanti, come quella di un massiccio prelievo forzoso dai conti correnti più corposi.
A diffondere la notizia è il quotidiano Financial Times, secondo il quale “almeno una banca” starebbe pensando di attingere il 30% del contenuto dai conti con più di 8 mila euro, in modo da ricapitalizzare le stesse banche, che da lunedì potrebbero finire la liquidità – come sottolineato dal direttore dell’Associazione bancaria, Louka Katseli, che parla di appena 1 miliardo in cassa. Una notizia che si abbatte sull’elettorato – già preoccupato dal congelamento dei depositi – e potrebbe ri-orientare fortemente il voto per la consultazione di domani.
Non a caso arriva la reazione stizzita di Yanis Varoufakis, ministro delle finanze greco, che tramite Twitter smentisce la notizia, bollandola seccamente come una “calunnia”.
FT report of a Gk Bank Bail In is a malicious rumour that the Head of the Greek Banks Association denied this morning http://t.co/3xtnQvpS7R
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 3 Luglio 2015
Grecia, vigilia #Greferendum: Varoufakis durissimo
Il ministro delle finanze ellenico si scaglia poi contro i creditori internazionali, definendoli – in un’intervista concessa al Mundo – come veri e propri “terroristi”, che puntano a far vincere il ‘sì’ per “umiliare i Greci”.
Intanto parla anche il premier italiano Matteo Renzi che, in un’intervista concessa al Tg5, invita la popolazione italiana alla calma: “L’Italia non ha paura di conseguenze specifiche sul nostro paese: 3 o 4 anni fa eravamo il problema insieme alla Grecia, eravamo compagni di sventura, adesso non è più così grazie alle riforme e alla ripartenza dell’economia. Noi siamo dalla parte di quelli che cercano di risolvere il problema, non siamo più il problema”. E aggiunge: “smettiamo di raccontare l’Italia come il malato d’Europa. Non siamo più il malato d’Europa”.