Stop ai vitalizi, ma soltanto per dieci ex deputati e otto ex senatori
Stop vitalizi: Il Consiglio di Presidenza del Senato ha revocato il vitalizio a otto ex senatori condannati in via definitiva per reati di particolare gravità, quali reato di mafia o terrorismo, o reati contro la Pubblica Amministrazione con pene superiori ai due anni e per reati comuni con condanne definitive superiori ai due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni. La decisione del Senato è avvenuta poche ore dopo l’annuncio dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio che aveva tolto il benefit a 10 ex deputati.
La Camera aveva già deciso in precedenza di far cessare il vitalizio per gli ex deputati, così come ha fatto anche il Senato, lo scorso 7 maggio. I nomi degli ex parlamentari condannati è stato trasmesso alle Camere dal Dipartimento affari giuridici del ministero della Giustizia. Dal ministero è arrivato un elenco di 11 ex Onorevoli, ma la cessazione è stata disposta soltanto per 10, perché l’undicesimo (un condannato a 2 anni e 9 mesi) ha un cumulo di reati che non rientrano tutti nelle fattispecie della delibera dell’Ufficio di presidenza. E’ stato così disposto un ulteriore accertamento. A non percepire più tale vitalizio saranno: Massimo Abbatangelo (ex deputato di Msi), Giancarlo Cito (ex sindaco di Taranto, ex Msi, oggi in Fi), Robinio Costi (ex Psdi); Massimo De Carolis (ex Dc); Francesco De Lorenzo (ex ministro della Sanità, ex Pli); Giulio Di Donato (Ex Psi); Pietro Longo (Ex Psdi); Raffaele Mastrantuono (Ex Psi); Gianstefano Milani (ex Psi) e Gianmario Pellizzari (ex Dc). Per quanto riguarda gli ex senatori, tra i nomi: Berlusconi, Cecchi Gori, Dell’Utri, Girfatti, Inzerillo, Moschetti, Righetti e Squitieri.
Secondo quanto si è appreso all’Ufficio di Presidenza, a votare a favore sono stati Pd, Ap e Sel, astenuti Lega e M5S, mentre Fi ha abbandonato i lavori.
Il vitalizio viene attualmente percepito da 1.548 deputati, dei quali 346 hanno più di 80 anni, età al compimento del quale viene eliminata l’iscrizione al casellario giudiziale. Su questi ultimi non è stato possibile un accertamento, che ha quindi riguardato solo 1.202 ex deputati. Per questo, i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso hanno inviato due lettere, una per il rispettivo ramo del parlamento, alla Corte di Cassazione per cercare di capire chi ha ricevuto condanne e provvedere in seguito allo stop del vitalizio.
Dura la polemica di Luigi Di Maio (M5S), vicepresidente della Camera, in merito alle decisioni dell’ufficio di presidenza della Camera: “mentre tanti altri condannati – i cui reati non furono inseriti nella delibera – sono tutti salvi. Quei 10 mi fanno quasi pena”.
Chiara Cappitta