Riforma Rai, prende il via l’esame del ddl in Aula al Senato
A tre mesi dalla sua approvazione in Cdm, prende il via nell’Aula del Senato l’esame del testo riforma Rai. Si parte dal voto sulle pregiudiziali di costituzionalità che presenteranno le opposizioni per concludere l’esame del ddl entro la prossima settimana. Alle ore 13 del 20 luglio è fissata invece la scadenza per la presentazione degli emendamenti.
Gasparri su riforma Rai: “Mi piace”
Le critiche al testo del ddl, come nella sua prima ora, non mancano. E non arrivano certamente da Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia si è detto soddisfatto: “Mi piace. Hanno ritoccato la Gasparri con alcuni emendamenti firmati da me”. Soddisfazione comunque contenuta:
Abbiamo apprezzato confronto ma no a troppi poteri Amministratore delegato. Difendiamo pluralismo e democrazia. #riformarai #opensenato
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) July 16, 2015
Il premier Matteo Renzi cavalcando l’onda rotta matrice prometteva “fuori i partiti dalla Rai” e minacciava “nomine con la Gasparri” qualora la riforma avesse incontrato troppi ostacoli. L’ex ministro intanto sorride.
Come dovrebbe cambiare il Cda
Il testo del ddl mira, tra le altre cose, a rivoluzionare il cda di Viale Mazzini. Dagli attuali nove membri, si dovrebbe scendere a sette. Di questi, due verranno eletti dalla Camera, due dal Senato e uno dai lavoratori. La nomina degli altri due membri spetterà al Tesoro. Tra questi due il Cda, su proposta dell’Esecutivo, nominerà l’amministratore delegato.
Rivisitazione tre reti Rai
Ma la riforma è pronta ad avviare un’era nuova anche per quanto riguarda le singole reti Rai. Alla rete generalista dovrebbero affiancarsi una dedicata all’innovazione ed un’altra dedicata alla cultura. Quest’ultima, nell’idea della riforma, dovrebbe essere priva di pubblicità.
La battaglia sul canone
La nota dolente resta il canone. È opinione diffusa considerarlo una tassa inutile. La polemica su di esso muove però principalmente dalla sua iniquità: colpisce in egual modo ricchi e poveri; l’anziano con un solo televisore e chi di televisori ne ha uno per ogni stanza della propria casa. Eliminarlo è impresa assai difficile, come ha ribadito lo stesso Matteo Renzi. Per ora solo la promessa di riformare il meccanismo di pagamento rendendolo più semplice.