Caso Crocetta, le reazioni di chi non crede alle lacrime del Presidente della Regione
Dopo la notizia dell’intercettazione tra Crocetta ed il medico Tutino in cui il secondo parlando di Lucia Borsellino al telefono col presidente, afferma: “va fermata, va fatta fuori come suo padre” Rosario Crocetta si dice un “uomo distrutto”. Dopo essersi autosospeso non riesce comunque a darsi pace. Chiede e si chiede: “Ma quanto è potente questa mafia che mi vuole fare fuori?”. “Avrei potuto anche farla finita oggi…”. “E’ stato il giorno più brutto della via vita”.
Smentita Procura ma L’espresso conferma
Il Procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi nella giornata di ieri ha spiegato: “Agli atti dell’ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino”. L’Espresso ha controbattuto, confermando l’esistenza della telefonata, spiegando che è agli atti in un altro fascicolo.
Fava: non credo a bufala per colpire Crocetta
“Francamente ho difficoltà a pensare che questa intercettazione sia una bufala o un falso fabbricato ad arte per colpire Crocetta”. Lo afferma alla Stampa l’ex Sel Claudio Fava, vicepresidente della commissione Antimafia e figlio di Pippo, fondatore della rivista ‘I Sicilianì, ucciso nell’84 dal clan Santapaola.
“Potrebbe essere un’intercettazione gestita da altro ufficio giudiziario o non ancora messa nella disponibilità del procuratore di Palermo. Se fosse vera ne uscirebbe comunque un quadro desolante di miseria umana, inadeguatezza morale. Grave crisi di ethos della politica”. “Questa è politica degradata a giochi di palazzi, ceti, carriere e inadatta ad assumere su di se’ la missione attribuita dalla gente. La ricerca esasperata del consenso diventa prevalenza dell’uno sull’altro. Va rimesso al primo posto il tema morale, non come dimensione giudiziaria o moralistica. Un intollerabile abisso divide ciò che la politica vuole per se’ e ciò che le chiede la gente”.
Sorella Paolo Borsellino: ennesimo buco nero
“Mio fratello Paolo ha parlato proprio qui a casa Professa nel suo ultimo, sofferto, discorso di qualche ‘Giuda’. Oggi mi è venuta in mente questa parola, chissà perché. Io so quanto sia pesante dover ammettere, anche quando non vorresti, che forse hai fatto male a fidarti di qualcuno con cui hai condiviso tante cose, che forse è meglio camminare da soli. La delusione fa male, perché quando percorri la strada dell’impegno e senti l’urgenza del cambiamento che ti preme dentro, hai bisogno di sapere che le persone che ti stanno attorno non ti stanno tirando una fune per farti inciampare”. Lo ha detto ieri Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia 23 anni fa, concludendo l’incontro ‘Legami di memoria’ organizzato dall’Arci a casa Professa, a Palermo.
“Quando ti rendi conto che è così, il dolore, lo scoraggiamento, il senso di impotenza rischiano davvero di distruggerti e alla fine sei costretto a fare i conti con una realtà che non vuole la verità, ma anzi la rifiuta”, ha aggiunto Borsellino. “La cosa che mi ha fatto più male? Certamente la notizia in sè, come lo sconcerto davanti allo squallore di certe frasi, e poi le continue smentite. Questo è l’inizio dell’ennesimo buco nero. La nostra storia, e non parlo solo di quella palermitana, di buchi neri ne ha troppi”.
“Questa polemica pilotata e costruita sulle pagine dei giornali temo sia strumentale e funzionale a qualcosa così si rischia di buttare via l’acqua sporca con tutto il bambino; è vero che c’è un’antimafia di facciata, e che c’è sempre stata un’antimafia utilizzata per fare carriera, il rischio c’è, oggi se ne parla di più perché l’informazione è diversa rispetto a 20 anni fa, ma guai se ci scoraggiamo e se torniamo a chiuderci nelle nostre case”.
Lumia: trappola per tornare al voto
“La Sicilia è stata a un passo dal voto, volevano fare una specie di golpe”, “ci dobbiamo rendere conto che quanto accaduto è di una gravità inaudita”. È quanto afferma al Mattino, Giuseppe Lumia, senatore Pd ed ex presidente della commissione Antimafia. “È senza precedenti. La Procura ha smentito tutto, siamo di fronte ad una telefonata che non esiste agli atti, che non è stata trascritta. Inesistente”. La vicenda secondo Lumia è “inquietante” sia sotto il profilo “umano” poiché “per poco non si distruggeva una persona”, dice di Crocetta, sia sotto il profilo “politico”. “La Sicilia stava per andare al voto per una infamia di livello mondiale. Non è stato facile convincere Crocetta a non dimettersi. Me l’ha confidato subito, mi ha detto me ne vado e io gli ho chiesto di soprassedere, di riflettere”.