Rifugiati, tensioni a Roma e Treviso contro i centri di accoglienza
Alta tensione a Roma e Treviso sulla questione rifugiati. Proteste sono state inscenate, infatti, dagli abitanti delle zone in cui sono stati individuati nuovi possibili centri di accoglienza.
Casale San Nicola (Roma), presidio anti rifugiati degli abitanti
Le ultime tensioni in ordine cronologico sono state inscenate questa mattina a Casale San Nicola, comprensorio di quattrocento anime a cavallo tra i Municipi XIV e XV, in pieno Agro Romano. I residenti hanno, infatti, organizzato un presidio nei pressi dell’ex scuola Socrate, deputata ad ospitare ben 100 migranti, i quali potrebbero arrivare presto, dopo il via libera di cinque giorni fa da parte del prefetto Franco Gabrielli. Gli abitanti non fanno passare nessuno ma stanno mediando con la Polizia, giunta sul luogo insieme ai Vigili urbani e ai Vigili del Fuoco.
Alle proteste della popolazione si è associata anche CasaPound Italia, che ha fatto sapere che “nello spiazzo davanti alla struttura che dovrebbe ospitare i rifugiati, dove i cittadini sono in presidio permanente da quasi tre mesi, sono arrivati i blindati delle forze dell’ordine”. “Le 250 famiglie del piccolo comprensorio tra la via Braccianese e la Storta” continuano dal movimento “ritengono non solo l’edificio e la zona – molto isolata – inadeguate all’accoglienza”, temendo che “l’arrivo di cento migranti su una popolazione di poco più 400 persone, finisca col diventare una vera e propria “invasione”,ingestibile dal punto di vista della sicurezza”.
“Una protesta pacifica” spiegano ancora da CasaPound “che non si arresterà fino a quando non si avrà la certezza che Casale San Nicola resterà a loro”. Del resto, anche il vicepresidente del movimento Andrea Antonini ha ribadito che “da qui non ci muoviamo” e che “Casale San Nicola deve rimanere agli italiani. La difenderemo fino all’ultimo”.
Tensioni anche a Treviso
Ore calde e non solo dal punto di vista climatico anche a Treviso. Questa mattina, nella centralissima Piazza dei Signori, di fronte alla prefettura, si sono riversate una cinquantina di persone vicine ai centri sociali, che hanno tentato di impedire al questore e al comandante provinciale dei Carabinieri di accedere alla prefettura. Il motivo è una manifestazione di solidarietà nei confronti dei rifugiati, destinati all’ex Caserma Serena da Quinto di Treviso.
Dal piccolo paese alle porte del capoluogo della Marca, dove, due giorni fa, erano stati destinati 101 migranti all’interno di una trentina di appartamenti sfitti del complesso residenziale in via Legnago, i residenti cantano vittoria dopo due giorni di protesta. “È una grande vittoria, frutto di una battaglia condotta civilmente, a parte qualche intemperanza.” spiega uno dei cittadini che ha partecipato al presidio organizzato da mercoledì notte, aggiungendo “e soprattutto in un clima di grande solidarietà anche da parte delle persone che non abitano nel condominio”.